Un Natale secco, povero di piogge e con temperature al di sopra della media stagionale. Sono queste le prime, clamorose proiezioni elaborate dagli esperti di meteo. A rivelarle il portale Ilmeteo.it.
Natale secco e caldo: le prime proiezioni
Salvo colpi di scena, come l’irruzione improvvisa di correnti fredde in grado di portare anche neve a bassa quota, i primi modelli previsionali dei centri meteo prefigurano un fine autunno decisamente anomalo dovuto alla persistenza di un anticiclone posizionato nel cuore del Vecchio Continente. I meteorologi parlano di un “blocco atmosferico” che ha respinto le perturbazioni atlantiche garantendo un clima mite su gran parte dell’Europa centrale e meridionale.
Nel dettaglio, le proiezioni ufficiali dell’autorevole Centro Europeo ci prospettano un mese di dicembre con temperature di circa 2°C superiori alla norma su alcuni settori dell’Europa, segnatamente su Russia e Scandinavia. Vale a dire che i serbatoi “di freddo” da i quali dovrebbero di regola arrivare gli impulsi gelidi di fine autunno-inverno saranno più caldi del previsto e ciò avrà ripercussioni anche sui Paesi mediterranei.
Ripercussioni in Italia
Se nei prossimi giorni queste previsioni venissero confermate, in Italia si registrerebbero temperature anomale per il periodo, con valori di 1/2° gradi sopra la media. L’anomalia termica, tale da determinare temperature prossime ai 20 gradi, potrebbe concretizzarsi in maniera decisa nel periodo tra la Festa dell’Immacolata e il Natale. “Feste natalizie dunque siccitose, senza freddo o addirittura quasi calde? – si chiede Ilmeteo.it – La linea tracciata è questa, anche se, va precisato, non si possono del tutto escludere delle veloci e improvvise irruzioni gelide in grado di portare anche la neve fino a bassa quota”.
Lo scenario meteorologico potrebbe invertire la rotta a partire dall’inizio del prossimo anno. Gennaio 2023, come già anticipato, potrebbe portare freddo e piogge intense. Il 2022, invece, potrebbe chiudersi all’insegna del caldo, esattamente com’è partito dalla primavera in poi. Insomma, l’anno dei record è intenzionato a segnare nuovi picchi e potrebbe regalarci altre anomalie termiche fino a Natale.