È stato arrestato appena sceso dal treno alla stazione di Napoli uno degli indagati sfuggiti all’operazione del 22 novembre scorso che ha portato in manette 35 persone accusate di associazione camorristica, estorsione e altri reati. Si tratta di Giuseppe Spada, alias “o zingaro”, che era in Svizzera quando i carabinieri hanno eseguito i provvedimenti restrittivi.
Camorra, preso 48enne sfuggito al blitz contro i Casalesi
Dopo aver appreso di essere ricercato, Spada ha fatto sapere tramite il suo avvocato, ai carabinieri di Aversa, che hanno realizzato le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che sarebbe rientrato in Italia per costituirsi. I militari lo hanno atteso alla stazione di Napoli dove gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare. Spada risponde di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Attualmente è dunque ricercato solo un indagato sfuggito all’arresto.
Gli arresti
Sono 37 le persone arrestate all’alba nel corso del blitz dei carabinieri di Caserta contro le fazioni degli Schiavone e dei Bidognetti del clan dei casalesi. Tra questi, figurano i tre figli del capoclan dei Casalesi Francesco Bidognetti alias Cicciotto e Mezzanotte, ovvero l’ultimogenito Gianluca e le figlie Teresa e Katia, avuti da Cicciotto con Anna Carrino, da oltre dieci anni collaboratore di giustizia. In particolare, le figlie di Bidognetti avrebbero continuato a percepire stabilmente somme di denaro provento delle diverse attività delittuose. Dalle indagini sono emerse le mani del clan sugli affari delle pompe funebri nell’Agro-aversano, in virtù di un accordo criminale che risale agli anni Ottanta e che ha visto il sequestro delle agenzie funebri.