Blitz della Guardia di Finanza di Napoli e Bologna, sequestrato un patrimonio mobiliare e immobiliare del valore di oltre 290 milioni di euro.
Le fiamme gialle stanno eseguendo, nella giornata di oggi lunedì 5 dicembre, un’operazione nei confronti di un imprenditore che in quasi 30 anni avrebbe agito in sinergia economica con esponenti di spicco di diversi clan camorristici, a fini di riciclaggio e soprattutto attraverso fittizie intestazioni di beni.
Camorra e affari, maxi sequestro da 290 milioni di euro
L’uomo, secondo le indagini dei finanzieri, avrebbe collaborato con tutti i clan dell’area a nord di Napoli: clan “Puca”, clan “Di Lauro”, clan degli “Scissionisti”, clan “Mallardo”, clan “Verde” e clan “Perfetto”), fungendone da catalizzatore degli interessi criminali in vari settori commerciali, primo fra tutti quello degli investimenti immobiliari.
Le emergenze investigative avrebbero fatto emergere, inoltre, una sistematica attività di sottrazione all’imposizione tributaria di ingentissime somme di denaro, reinvestite in operazioni commerciali ed edilizie. Le indagini economico-patrimoniali eseguite sull’imprenditore e sui componenti del suo nucleo familiare avrebbero acclarato, nel periodo 1993-2021, la totale assenza di redditi ovvero l’esistenza di redditi dichiarati del tutto irrilevanti e decisamente incongruenti rispetto alla cospicua disponibilità finanziaria, alla titolarità di numerose partecipazioni societarie e al vastissimo patrimonio immobiliare.
Per questo motivo, in applicazione delle disposizioni del “Codice Antimafia”, sono stati sottoposti a sequestro 12 società, 16 autoveicoli, 37 rapporti finanziari e 639 immobili e terreni, ubicati nelle province di Napoli, Benevento, Caserta, Bologna, Ravenna, Latina e Sassari.