Napoli. Sette ore di interrogatorio no stop. Prima l’intera mattinata con Maria Cristina Ribera poi il pomeriggio il contro-esame con gli avvocati degli imputati tra cui Antonio Russo e Giuseppe Pellegrino. Sotto processo Mauro Moraca e Carlo D’Alterio. In videoconferenza Giuliano Amicone. Tutti imputati in questo processo insieme ad altre persone come Carlo De Cicco, Bernardino Diana, figlio di Silvio detto Dudù, Giancarlo Pirozzi, Raffaella Graziano e Giuseppe Taglialatela.
Dopo aver spiegato l’intero sistema degli appalti Pirozzi ha reso noto alcuni retroscena del matrimonio della figlia di Feliciano, deceduto qualche mese fa. Secondo il pentito il ricevimento a seguito della promessa con quello che poi diventerà parte integrante del clan e genero del capo, Mauro Moraca, si tenne in un noto ristorante di Villaricca e fu pagato dal boss Mimì Ferrara come regalo personale al suo alleato Feliciano. Pochi invitati, ha poi spiegato Pirozzi, tra cui anche lui invitato direttamente dai Mallardo in persona.
Ma non finisce qui. Il giorno del matrimonio il ricevimento si tenne invece in un noto albergo del lungomare ed anche in quel caso il pagamento fu effettuato da altri. E questo caso è forse ancor più eclatante dell’altro, perché il regalo fu fatto, sempre secondo Pirozzi, da un ex sindaco di Giugliano che doveva molto ai Mallardo. Al ricevimento più importante ovvero quello del giorno più bello per la figlia del boss, Feliciano non partecipò: “Disse a tutti – racconta ai giudici il collaboratore – che non voleva rovinare la festa alla figlia. Ma qualcuno mi raccontò che in realtà preferiva stare lontano da Napoli perché c’era in corso una faida e la sua presenza poteva dare fastidio”.