Potrebbe arrivare il prossimo anno una corposa riforma del codice della strada. Il Governo Meloni infatti studia nuove misure per garantire più sicurezza e ridurre il numero di sinistri. All’esame dell’Esecutivo anche la possibilità di modulare l’importo delle contravvenzioni in base ai redditi individuali del trasgressore.
Riforma del Codice della Strada, le misure allo studio del Governo
Una prima stretta potrebbe riguardare i monopattini elettrici, che il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, considera mezzi «di estrema pericolosità sia per la guida sia per chi cammina». Secondo il leader del Caroccio è «auspicabile identificare chi li guida». Il Governo potrebbe altresì introdurre l’obbligo del casco per chi guida il monopattino.
«Già la settimana prossima con alcuni colleghi ministri – ha annunciato Matteo Salvini alla presentazione del rapporto Dekgra sulla sicurezza stradale – terremo riunioni del tavolo per aggiornare il Codice della strada che è vecchio di trent’anni e va aggiornato» anche alla luce delle nuove tecnologie e con un occhio particolare «all’abuso del telefonino che distrae ed è un enorme problema».«Ritengo che nei casi più gravi di infrazioni stradali la revoca a vita della possibilità di guidare possa e debba essere considerata».
Multe parametrate al reddito
Il ministro delle Infrastrutture ha inoltre precisato voler convocare un tavolo sul codice della strada prima della fine dell’anno, intervenendo «sulle sanzioni non tanto economiche e penali ma sulle sanzioni in termini temporali». Nel dettaglio, la riforma del Codice della Strada potrebbe includere anche multe parametrate al reddito e il cambio delle regole per la patente a punti. Tradotto: chi più ha più paga quando infrange le regole del CdS. Una vera rivoluzione che per molti è attesa da quasi 30 anni.