Afragola, i fratelli Moccia tornano al carcere duro

Angelo e Luigi Moccia tornano al carcere duro. A deciderlo è stato il ministro della giustizia Carlo Nordio su richiesta dei pm del pool anticamorra di Napoli. I due fratelli devono difendersi dall’accusa di aver messo in piedi e governato almeno fino al 2019 un sistema camorrista che da Napoli, o meglio da Afragola, il loro feudo, arriva sino a Roma, grazie a una fitta trama di ramificazioni societarie e alla complicità di diversi prestanome.

Afragola, i fratelli Moccia tornano al carcere duro

Particolarmente importanti per l’impianto accusatorio le dichiarazioni dei pentiti Michele Puzio e Salvatore Scafuto. La loro versione è stata duramente contestata in aula dai difensori degli imputati che hanno replicato alle accuse di presunte infiltrazioni nel campo della imprenditoria. Una decisione che annulla le attenuanti di cui in particolare Angelo Moccia ha beneficiato negli anni grazie una clamorosa (e controversa) dissociazione dal crimine organizzato.

I legali dei fratelli Moccia hanno però ottenuto il trasferimento del processo dal tribunale di Napoli nord a Napoli, per competenza territoriale. In sostanza, nel 2015 (quando appreso il via l’inchiesta), non era ancora nato il tribunale di Napoli Nord cui è assegnata la competenza della zona di Afragola, ragion per cui il fascicolo è stato assegnato a Napoli. Una svolta che potrebbe riportare le carte al punto di partenza e favorire la decorrenza dei termini di custodia cautelare. Si dovrà attendere ora la fissazione di una nuova udienza. Tra i 25 imputati complessivi vi è anche un altro esponente della famiglia Moccia: Antonio. Per il 58enne, detenuto in regime ordinario, la procura al momento non ha richiesto il 41bis.

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