Sono ritenute appartenenti al clan Mallardo, organizzazione componente della cosiddetta Alleanza di Secondigliano (insieme con il clan Licciardi e il clan Contini), le 25 persone arrestate dalla Dia di Napoli alle quali la Procura di Napoli contesta, tra l’altro, i reati di associazione per delinquere di tipo camorristico.
Clan Mallardo, 31 persone a processo
È stata fissata l’udienza preliminare dal GUP del Tribunale di Napoli, Maria Gabriella Iagulli, per il prossimo 3 febbraio. Gli imputati, presso l’aula bunker del carcere di Poggioreale, dovranno scegliere se procedere con rito ordinario o con l’abbreviato. Il nutrito collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Giuliano Russo, Celestino Gentile, Michele Giametta, Paolo Trofino, Luigi Poziello, Luca Gili, Marco Sepe, Vittoria Pellegrino, Giuseppina Di Domenico, Giampaolo Schettino, Alessandro Caserta, Leopoldo Perone, Aniello Palumbo, Sergio Aruta.
Nei confronti degli imputati (per 17 persone il gip di Napoli ha disposto il carcere, per le restanti 8 gli arresti domiciliari) gli inquirenti contestano, vario titolo, anche il reato di estorsione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, false attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria, favoreggiamento personale, fittizia intestazione di beni, impiego di denaro di illecita provenienza, autoriciclaggio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, delitti, tutti, aggravati dal metodo mafioso.
I fatti sono inerenti al 2017, quando la reggenza del clan Mallardo era nelle mani di Michele Olimpio. Nei guai sono finiti anche Antonio Tesone, Ciccarelli e tanti gregari, affiliati e fiancheggiatori del clan, che si era riorganizzato dopo gli arresti dei boss. Nei guai sono finiti anche Tesone, Ciccarelli e tanti.
I summit e le false visite dal dentista
Dalle indagini è emerso che il reggente del clan, durante i giorni di permanenza a Giugliano, organizzava summit con gli altri affiliati e gestiva i proventi delle attività illecite che confluivano in una cassa comune da cui gli affiliati attingevano denaro sia per il proprio sostentamento che per quello dei detenuti e delle loro famiglie.
Lo stesso indagato, secondo le emergenze investigative valutate dal gip, è, quindi, divenuto capace di aggregare attorno a sé una serie di affiliati per il tramite dei quali gestiva le attività criminali, in particolare le estorsioni ai cantieri edili, sia nel territorio cittadino di Giugliano che nei territori di Licola, Varcaturo e Lago Patria.
Il principale indagato, Michele Olimpio, già condannato alla pena di trent’anni per omicidio, stava momentaneamente scontando la pena in regime di detenzione domiciliare (motivata da ragioni di salute) in un comune del Piemonte ed era stato autorizzato a recarsi per alcuni giorni al mese a Giugliano per sottoporsi a cure odontoiatriche.
Per giustificare la sua assenza in occasione di un controllo dei carabinieri nell’abitazione dove era ristretto in detenzione domiciliare, l’uomo aveva presentato un falso certificato medico scritto da un dentista compiacente che pure è stato arrestato. Per la gestione del clan, lo stesso si avvaleva, tra gli altri, anche dei suoi familiari più stretti tra cui la moglie, una delle sorelle e il cognato, arrestati perché raggiunti da gravi indizi di partecipazione all’organizzazione.
L’individuato reggente del clan si impegnava sia nella risoluzione di conflitti interni, gestendo i rapporti con il gruppo scissionista delle “palazzine” di Giugliano, sia nel consolidare gli storici rapporti del clan Mallardo con i clan napoletani dei Contini e Licciardi che con lo stesso costituiscono l’Alleanza di Secondigliano. Dalle indagini emergevano, inoltre, alcune fittizie intestazioni di beni. In particolare un’agenzia di scommesse, di fatto riferibile al reggente del clan ma formalmente intestata alla nuora e gestita dal figlio, e altri beni fittiziamente intestati a prestanome. Tutti i beni sono stati sottoposti a sequestro preventivo.
I NOMI DI TUTTI GLI IMPUTATI A PROCESSO
- OLIMPIO Michele, nato a Giugliano in Campania (NA) il 21.09.1959 IN CARCERE a Bari
- CECERE Stefano, nato a Napoli il 18.10.1972 IN CARCERE a Vicenza
- QUARANTA Mario, nato a Giugliano in Campania (NA)1’11.10.1951 DOMICILIARI
- CICCARELLI Antonio, nato a Giugliano in Campania (NA) il 16.11.obbligo di presentazione alla PG
- CICCARELLI Giuseppe, nato a Giugliano in Campania (NA)il 23.07. IN CARCERE ad Oristano
- CIMMINO Sabatino, nato a Aversa (CE) il 07.11.1979 IN CARCERE a Terni
- CRISTIANO Antonio, nato a Napoli il 26/09/1964 INDAGATO A PIEDE LIBERO
- D’ALTERIO Angela, nata a Villaricca (NA) il 12.12.1988 INDAGATO A PIEDE LIBERO
- DI NARDO Domenico, nato a Mugnano di Napoli 25.12.1982 DOMICILIARI
- DI VIVO Carmine, nato a Mugnano di Napoli (NA) il 29.08.1971 IN CARCERE a Terni
- LAMA Salvatore, nato a Napoli il 14.01.1960 domiciliari
- MALLARDO Francesco, nato a Napoli il 27.12.1972 IN CARCERE
- MALLARDO Giuseppe, nato a Giugliano in Campania IN CARCERE a Reggio Calabria
- MARZANO Antonietta, nata a Napoli 01.08.1982 DOMICILIARI
- MICILLO Anna, nata a Napoli il 25.08.1981 INDAGATO A PIEDE LIBERO
- MICILLO Luigi, nato a Napoli il 03.10.1979 INDAGATO A PIEDE LIBERO
- NAPOLITANO Raffaele, nato a Giugliano in Campania DOMICILIARI
- OLIMPIO Pasqualina, nata a Giugliano in Campania (NA) IN CARCERE a Lecce
- OLIMPIO Vincenzo, nato a Napoli il 23.01.1960
- PIROZZI Angelo, nato a Napoli il 02.04.1976 IN CARCERE a Terni
- PIROZZI Vincenzo, nato a Giugliano in Campania (NA) il 05.08.1 IN CARCERE a Lanciano
- PYLYPENKO Lyudmyla, nata a Ribka (Ucraina) il 09.08.1968 IN CARCERE a Latina
- RAIANO Maria Raffaela, nata a Napoli il 03/05/1964 INDAGATO A PIEDE LIBERO
- RUGGIERO Marco, nato a Napoli il 14.05.1978 IN CARCERE
- RUSSO Antonio, nato a Giugliano in Campania (NA) il 19.07.1969 IN CARCERE a Taranto
- SACCO Giuseppe, nato a Monteforte Irpino (AV) 1115.05.1943 DOMICILIARI
- SPERANZA Giuseppe, nato a Mugnano di Napoli (NA) il 14.07.19 IN CARCERE a Catanzaro
- TAGLIALATELA SCAFATI Flora INDAGATO A PIEDE LIBERO
- TESONE Antonio, nato a Giugliano in Campani IN CARCERE a Bologna
- TRYBUSHUK Volodymyr, nato a Dubove-Kovel DOMICILIARI
- VALLEFUOCO Biagio, nato a Giugliano in Campania IN CARCERE ad Agrigento
Le indagini condotte sono ritenute, allo stato, utili a ricostruire l’organigramma dell’organizzazione camorristica che ha la sua base e fa affari illeciti a Giugliano e in altri comuni dell’hinterland a nord del capoluogo campano. Dalle indagini è emersa l’intestazione fittizia di beni, reato riguardante, in particolare, un’agenzia di scommesse (di fatto riconducibile al reggente del clan, destinatario di una delle misure cautelari, ma risultata intestata alla nuora e gestita dal figlio) ed altri beni, intestati a dei prestanome, che sono stati sequestrati.