Bonus benzina 200 euro, arriva la proroga per il 2023: come ottenerlo

Prorogato a tutto il 2023 il bonus benzina da 200 euro. A beneficiarne la stessa platea che ha già goduto del sussidio nel 2022. E’ questa la decisione adottata dal Governo Meloni, così come specificato in una nota di Palazzo Chigi.

Prorogato bonus benzina 200 euro

“E’ stato prorogato al 31 dicembre 2023 – si legge nel documento ufficiale – il termine entro il quale il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente”.

La misura era stata introdotta la scorsa primavera, durante il Governo Draghi, per consentire a tutti i datori di lavoro privati di erogare a favore dei propri dipendenti buoni benzina – fino a un massimo di 200 euro a lavoratore – esclusi da imposizione fiscale per il periodo d’imposta 2022. Ora il nuovo Esecutivo ha deciso di prorogare l’iniziativa e di estenderla all’anno in corso così da alleggerire la pressione dei costi del carburante sulla tasche dei contribuenti.

Chi ne beneficia

Così come chiarito da una circolare dell’Agenzia delle Entrate lo scorso luglio, l’agevolazione riguarda i datori di lavoro che operano nel “settore privato”. Restano dunque fuori le amministrazioni pubbliche. Ricompresi, sempre che dispongano di propri lavoratori dipendenti, anche: gli enti pubblici economici; i soggetti che non svolgono un’attività commerciale; i lavoratori autonomi.

La platea dei beneficiari viene identificata in base alla tipologia di contratto e reddito prodotto, che devono essere quelli di lavoro dipendenti. I buoni Benina possono essere erogati sin da subito senza preventivi accordi contrattuali e sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa. Tradotto: se un datore di lavoro decide di versare 200 euro in benzina a favore del proprio dipendente, potrà detrarlo dalle imposte che pagherà per il periodo fiscale 2023.

Altri dettagli

I buoni possono essere corrisposti per i rifornimenti di carburante per l’autotrazione (come benzina, gasolio, Gpl e metano) e, in via estensiva, anche per la ricarica dei veicoli elettrici. Costituiscono un’ulteriore agevolazione, pertanto, non osta alla loro corresponsione la circostanza che il lavoratore dipendente già usufruisca di altri beni e servizi (ex articolo 51, comma 3 del Tuir). La circolare dell’Agenzia delle Entrate, specifica inoltre che, al fine di fruire dell’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro, a favore di ciascun lavoratore dipendente, possono raggiungere un valore di 200 euro per uno o più buoni benzina e un valore di 258,23 euro per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina). Limite, quest’ultimo, che è poi stato incrementato fino a valere mille euro per il 2022.

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