Lo si annuncia oramai da settimane. Per adesso però è ancora tutto fermo a Villaricca. La maggioranza continua ad incontrarsi per decidere chi deve prendere il posto di chi e a chi debbano andare le deleghe. Si tratta di semplice rimpasto di competenze e non di valzer di poltrone insomma. L’unica poltrona che dovrebbe saltare è quella di Mario Molino che però ci tiene a precisare che si tratta di una scelta condivisa e già presa tempo addietro: “E’ una scelta condivisa e presa due anni e mezzo fa, un impegno personale che io mantengo. Non è ancora deciso. Anche se c’è la mia disponibilità piena. La decisione sta sempre al sindaco”. Tranquillo anche Francesco Mastranutono, che dovrebbe prendere il suo posto: “E una scelta condivisa già da tempo. Non è niente di definivo per adesso ma è comunque legata alla verifica di maggioranza. C’è sempre unità in tutto il gruppo. Non è un azzeramento vero e proprio è solo, tra l’altro, una verifica sui programmi”.
Il capogruppo del Pd Santopaolo invece dichiara: “Siamo agli sgoccioli. Venerdì dovrebbe esserci la riunione definitiva. Si incontreranno gli esponenti del Pd insieme all’area Mastrantuono e poi l’Udc per tirare le somme di questo rimpasto. Per venerdì chiudiamo. Dal pd non entra e non esce nessuno. Sicuro un riassetto delle deleghe per il rilancio dell’amministrazione. Siamo quasi al giro di boa”. Criptico invece l’Udc, che conserverebbe la poltrona di Raffaele Cacciapuoti: “Ci stiamo ancora incontrando – spiega Castrese Napolano – Ci sarà un ultimi appuntamento e poi un documento ufficiale”.
Dure critiche da parte di Francesco Guarino, esponente di Forza Italia: “Non capisco cosa accade. C’è un’anomalia. Chi è stato sfiduciato dalla minoranza in consiglio è costretto a lasciare, chi invece è stato sfiduciato dalla maggioranza resta. Mi riferisco a Molino, che lascerà la poltrona per Mastrantuono e Cacciapioti, che invece resta. Azioni fatte solo per salvare la faccia ed il sindaco Gaudieri resta ostaggio dei consiglieri. Non c’è un tema su cui l’amministrazione abbia mantenuto gli impegni. Serviva un cambio di rotta. E invece non c’è. E paga solo Mario Molino. Vedo questa sostituzione solo una bega interna e non risposta politica”. Il rimpasto quindi sarà davvero l’ultima opportunità di questa amministrazione ferma al palo da troppo.