Gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato questa mattina il presunto killer di Gennaro Fittipaldi. Il 24enne fu ucciso a colpi di pistola il 18 maggio 2015 nei pressi della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Federico II di Napoli di via Porta di Massa.
Napoli, sparatoria in pieno giorni fuori all’università: Gennaro ucciso dal clan a 24 anni
A finire in manette Arcangelo Trongone, oggi 54enne, gravemente indiziato indiziato di omicidio e di porto illegale in luogo pubblico di arma da sparo, aggravati dal metodo mafioso. Sarebbe stato lui, secondo la Procura della Repubblica di Napoli, ad uccidere l’allora 24enne Gennaro Fittipaldi, colpevole di aver cambiato clan e dunque da punire con la morte. Trongone avrebbe agito proprio su mandato del clan omonimo, dal quale Fittipaldi si sarebbe allontanato pochi giorni prima. L’omicidio avvenne in pieno giorno tra decine di studenti che in quel momento transitavano nei pressi dell’università.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Gennaro Fittipaldi si sarebbe allontanato dal gruppo criminale dei Trongone, confederato con i clan Mariano e Prinno per il controllo dei Quartieri Spagnoli di Napoli, per passare nello schieramento opposto, formato dai gruppi Sibillo-Giuliano-Amirante-Brunetti. Da qui la ritorsione nei suoi confronti, sfociata nell’agguato del 18 maggio 2015 in via Chiavettieri al Porto. Pochi giorni dopo l’omicidio, una vasta operazione delle forze dell’ordine portò a diversi arresti per racket e violenze in tutta la zona universitaria: tra i quattro indagati a vario titolo per svariati reati tra cui porto e detenzione abusivi di armi comuni e da guerra, aggravati dalla finalità mafiosa. Questa mattina, il cerchio sembrerebbe essersi chiuso con l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti del presunto killer.