Afragola, da oggi lavoratori ex Ipercoop senza cassa integrazione

Da oggi inizia il vuoto per i lavoratori dell’Ipercoop di Afragola. Il supermercato che si trova all’interno della galleria “Le Porte di Napoli” ha chiuso i battenti il 3 ottobre scorso. Ieri è stato, però, l’ultimo giorno in cui i 137 dipendenti hanno ricevuto gli ammortizzatori sociali. Da ottobre ad oggi tantissime le proteste e le richieste di incontro con gli imprenditori, titolari della ditta GDM, che nel 2019 hanno rilevato il supermercato. Un’operazione che sembrava puntare al salvataggio della forza lavoro e dell’economia del posto che fu salutata col plauso di tutte le istituzioni e delle politica. Col Covid, però – nonostante per i supermercati non ci sia stato un giorno di chiusura – è iniziata la crisi culminata nella chiusura di ottobre. Stessa sorte anche per l’ex Auchan di Nola, ubicato nel Vulcano Buono, e rilevato dagli stessi due imprenditori di Castellammare e di Afragola che gestiscono GDM. Venerdì scorso la società ha comunicato ai sindacati l’avvio della procedura di licenziamento per gli addetti dei due supermercati. In totale: 176 lavoratori. Comunicazione che ha portato quest’ultimi a scioperare anche a Volla, lì dove nel frattempo gli stessi imprenditori hanno aperto un nuovo supermercato e un ristorante.

Nella stessa serata è poi arrivata la revoca, cui poco hanno creduto i sindacati e che non è servita a a fermare le proteste che infatti sono continuate e continuano anche stamattina sia a Volla che ad Afragola. L’ultima novità riguarda la richiesta di esame congiunto per il proseguio della cassa integrazione da parte di GDM. I lavoratori però continuano a fare domande sul proprio futuro. Domani, in regione, potrebbe esserci un nuovo presidio. Intanto, a livello locale, il consigliere d’opposizione e consigliere metropolitano Antonio Caiazzo ha formalizzato la richiesta di un consiglio comunale dedicato al tema. “Non possiamo lasciare soli tanti lavoratori e lavoratrici della nostra terra – dice ai nostri microfoni – è necessario che il sindaco Antonio Pannone e il vicesindaco e sottosegretario di Stato Pina Castiello si facciano portavoce dei loro interessi (che sono gli interessi della città) anche a Roma con un tavolo ad hoc al Ministero dello sviluppo economico”.

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