Costanzo e la città di Napoli: l’amicizia con De Laurentiis e i talenti lanciati

Non solo giornalista, sceneggiatore, conduttore radiofonico e televisivo, Maurizio Costanzo è stato anche un importante talent scout. Il conduttore romano si vantava di aver scoperto più stelle di Galileo Galilei e aveva ragione: cantanti, attori, comici e persino critici d’arte hanno conosciuto il successo grazie a lui. E tra di loro ci sono anche molti napoletani, come Luciano De Crescenzo e Gigi D’Alessio.

Costanzo e il legame con Napoli: così lanciò Luciano De Crescenzo

Siamo alla fine degli anni ’70. A “Bontà loro”, un talk show nato da un’idea di Angelo Guglielmi e condotto da Maurizio Costanzo, trasmesso su Rete Uno, viene ospitato per la prima volta un ingegnere napoletano, non molto conosciuto, che ha da poco pubblicato il suo primo romanzo, Così parlò Bellavista. L’autore è Luciano De Crescenzo e quella del ’77 non sarà la sua unica partecipazione televisiva: la sua curiosità e il suo acume intellettivo non passeranno inosservati e Costanzo lo vorrà, infatti, come presenza fissa nei suoi talk show.

De Crescenzo non è l’unico talento scoperto e lanciato dall’anchorman romano. Negli anni Novanta, Costanzo rivolse particolare attenzione anche alla nuova generazione di comici che si apprestava a sostituire quella precedente. Nomi conosciutissimi oggi, ma all’epoca sconosciuti al grande pubblico. Parliamo di Tony Tammaro, Alan De Luca, Federico Salvatore, Giobbe Covatta. 

I neomelodici: da D’Alessio a Ricciardi

Chi ha avuto l’onore di conoscere Costanzo, lo ricorda come un uomo privo di pregiudizi. Fu uno dei primi, infatti, a scommettere sul fenomeno neomelodico, ospitando Gigi D’Alessio, Ida Rendano, Franco Ricciardi e Stefania Lay. 

La sua amicizia con Aurelio De Laurentis

Tra gli amici più cari di Maurizio Costanzo c’è il patron del Napoli. A ricordare la loro amicizia è proprio Aurelio De Laurentis, in una lettera scritta ieri dopo aver saputo della scomparsa del giornalista.

“Ho conosciuto Maurizio Costanzo alla fine degli Anni 70. Nel 1981 abbiamo scritto insieme un testo sul sesso degli italiani, che diventò un programma televisivo di grande successo da me prodotto con il titolo “Questa sera amore”. Da quel momento nacque una sincera amicizia, durata ben 42 anni. Credo che sia stato il miglior “Anchorman” mai esistito”, scrive il presidente del Napoli e produttore cinematografico.

“La sua curiosità insaziabile lo portava a sperimentare in prima persona qualunque forma di spettacolo. Sceneggiatore di film sensazionali come “Una giornata particolare”, esperto e consigliori di calcio alla corte di Dan Friedkin, inventore di una chiacchiera televisiva irripetibile per la sua capacità di mettere i suoi ospiti al centro di un loro protagonismo”, aggiunge nella lettera.

“Sapientemente sempre “derrière les coulisses”, ma motore inesauribile per motivare la scena, rendendola sempre scoppiettante sublimando quel provincialismo tutto nostrano, che ha poi fatto così straordinaria la centralità della “Commedia all’italiana” di Germi o Monicelli, suoi innegabili precursori nell’inquadrare la provincia italiana. Maurizio era un uomo di classe, dotato di una grande generosità. Mancherà a tutti gli italiani perché una cosa è certa: tutti lo conoscevano, tutti lo stimavano, tutti gli hanno voluto bene”, conclude De Lauretiis.

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