Boss, spacciatori e vedette. Gli stipendi della droga nel cuore di Napoli

Napoli. Migliaia di euro. A volte poche centinaia. Tanto può valere la vita e la libertà di un affilato ai clan della camorra. Sono gli stipendi che percepiscono gli elementi del “sistema” secondo le rivelazioni fornite dall’ultimo numero de L’Espresso, che ha dedicato uno speciale alle nuove leve della criminalità del centro storico. San Gaetano, Forcella, Bellini, Carbonara.

Le vedette e i guardiaspalle. Gli stipendi più bassi sono per le vedette della droga. Nelle piazze di spaccio questi “guagliuncielli”, spesso minori, sono fondamentali per osservare movimenti strani e presenze sospette. Gridano quando avvistano delle forze dell’ordine. Si posizionano sui balconi, dietro le grate dei cancelli, agli incroci. Guadagnano dai 100 a 200 euro a settimana. 250-300 euro per gli autisti o gli ufficiali di collegamento del gruppo, addetti a portare “ambasciate” e messaggi.

I pusher. Si sale di gradino nella piramide criminale e salgono anche i compensi. Gli spacciatori, che movimentano chili di cocaina, hashish e marujana e rischiano di più durante i blitz delle forze dell’ordine, percepiscono 3-400 euro a settimana. Soldi facili, che diventano in un mese uno stipendio da 1400/1800 euro.

Killer e ras. Si arriva poi ancora più in alto, ai gradini immediatamente precedenti a quelli dove siedono i boss. I ras, quelli che gestiscono una piazza di spaccio, o i killer, incaricati di eliminare i nemici dell’organizzazione, possono arrivare anche a tremila euro al mese. Uno stipendio da “dirigente” per chi rischia la pelle in uno scontro a fuoco, la galera a vita in un blitz. Sono ai boss spettano anche 10mila euro al mese.

I carcerati. Una quota dei soldi della cassa va infine alle famiglie dei carcerati. Un sistema di welfare che porta via dai forzieri del clan circa 20mila euro al mese, secondo quanto riporta l’inchiesta dell’Espresso. Il resto finisce in un fondo cassa. I soldi raramente vengono investiti o riciclati in immobili, società o attività commerciali. La maggior parte viene spesa in beni di lusso e serate in discoteca. E’ la nuova logica delle baby-gang del centro storico: tutto e subito.

 

 

 

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