Giugliano, mercoledì il libro-inchiesta su Scotti approda alla biblioteca di via Verdi

Giugliano. Prosegue il tour di presentazioni de “Il camorrista fantasma. Le mille vite del superlatitante Pasquale Scotti”, edito da Iuppiter e scritto dai giornalisti Enzo Musella (scomparso mentre lavorava al libro), Gaetano Pragliola, Gianmaria Roberti e dall’ex dirigente di Polizia Luigi De Stefano (colui che arrestò per la prima volta Scotti nel ’83 a Caivano). Mercoledì 16 marzo, alle ore 18, il libro che racconta la vita ed i misteri del superkiller della Nuova Camorra Organizzata cutoliana preso a Recife (Brasile) nel maggio 2015 dopo quasi 31 anni di latitanza e ritornato da pochi giorni in Italia a seguito della procedura di estradizione, sarà presentato alla Biblioteca Comunale di Giugliano in via Verdi. Insieme agli autori interverranno: Adolfo Grauso, ex dirigente di Polizia ed assessore alla Legalità del Comune di Giugliano, e Vito Faenza, giornalista. Il dibattito sarà moderato da Raffaele Silvestri, direttore de “Il Meridiano News.it”. Previsti anche gli interventi di Antonio Poziello, sindaco di Giugliano in Campania, e Venanzio Carpentieri, sindaco di Melito di Napoli e segretario metropolitano del Pd. IL LIBRO. Omicidi, intrighi, trattative tra Stato e malavita organizzata. ‘O Collier riemerge dal limbo degli invisibili dopo 30 anni, e porta con sé segreti inconfessabili. Dalla guerra di camorra al colpo di Stato in Tunisia. Pasquale Scotti è infatti l’uomo che ereditò il mandato a riscuotere le promesse della Dc per la liberazione dell’ex assessore regionale Ciro Cirillo rapito dalle Brigate Rosse. Ma sa molto anche dell’omicidio del “banchiere di Dio” Roberto Calvi, un finto suicidio – ancora senza colpevoli – inscenato a Londra da un pugno di cutoliani. Sullo sfondo ci sono le ombre della P2, del Vaticano, dei servizi e della mafia. Scotti fuggì la notte di Natale dell’84 in un vortice di misteri, sparendo dalle mappe con la protezione di menti raffinatissime. Una fuga – come hanno ricostruito gli autori – annunciata. ‘O Collier è poi riemerso nel 2015, con le sembianze di un tranquillo uomo d’affari brasiliano. Un imprenditore di successo felicemente sposato e con figli nella città di Recife, sotto la falsa identità di Francisco De Castro Visconti. Nel mezzo, decine di avvistamenti, tracce, catture mancate per un soffio. E il sospetto che il ragazzo di Casoria, reo confesso di 25 omicidi, fosse diventato un killer di Stato, riciclato per le missioni più audaci alla corte di tiranni come Ben Alì.

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