È stato un risveglio da incubo per la città di Sant’Antimo. Tutti avevano sperato che Giulia Tramontano, 29 anni, figlia di questo territorio, si fosse allontanata volontariamente e che, soprattutto, fosse ancora viva. Così come il bimbo che portava in grembo.
Sant’Antimo sotto choc per la morte di Giulia
E invece l’agente immobiliare, residente da tempo nel Milanese, è stata uccisa e il suo cadavere è stato rinvenuto dagli inquirenti in un’intercapedine di un edificio che ospita alcuni box in via Monte Rosa a Senago, a pochi chilometri di distanza dall’abitazione in cui viveva insieme al fidanzato Alessandro Impagnatiello, 30 anni, attualmente in stato di fermo, perché accusato omicidio volontario aggravato, soppressione di cadavere e procurata interruzione di gravidanza. È stato lui a indicare agli investigatori, dopo aver confessato il delitto, il luogo in cui ha nascosto il corpo di Giulia. Corpo che presenterebbe anche segni di bruciature.
A Sant’Antimo Giulia e la sua famiglia sono molto conosciuti. I residenti li descrivono come persone perbene. Il papà, Franco, è un rappresentante di moda mentre la mamma, Loredana, è impegnata come segretaria in un centro di fisioterapia. Tre figli: Giulia, Chiara e Mario. L’ultimo, 20 anni, questa mattina ha deposto un fascio di fiori nella zona in cui il cadavere della sorella è stato riesumato.
La speranza di ritrovarla
Durante i quattro giorni che sono passati tra la scomparsa della ragazza e il ritrovamento del suo cadavere, la sorella, Chiara, non ha mai smesso di credere che l’avrebbe riabbracciata. La speranza di ritrovarla sana e salva, gli appelli lanciati sui social dalla famiglia con le sue foto, la macchina delle ricerche che subito si era messa in moto per ritrovare Giulia e il suo bambino.
Le migliaia di condivisioni di amici, parenti, sconosciuti sui social. Il grido d’aiuto della mamma a Chi l’ha visto? che, durante l’intervista rilasciata alla trasmissione di Rai 3, ha raccontato gli ultimi contatti con la figlia e non ha mai puntato il dito contro il fidanzato, confidando fino all’ultimo nella sua buona fede. Le testimonianze dei vicini di casa e di una commerciante di Sant’Antimo che ha ricordato il giorno in cui Giulia e la mamma hanno acquistato insieme il corredino per il piccolo Thiago. Insomma, tutti, proprio tutti, hanno desiderato che si potesse scrivere un finale diverso a questa orribile vicenda.
Ieri, monsignor Salvatore Coviello, parrocco di una chiesa di Sant’Antimo che ha visto crescere Giulia, intervistato da Teleclubitalia, si era rivolto ad Alessandro Impagnatiello: “A lui, dico: almeno in questa circostanza, abbi un po’ di coscienza. Fai presente tutto quello che è potuto succedere”.
L’ultimo messaggio di Chiara
A poche ore dal ritrovamento del corpo, la sorella Chiara ha pubblicato un toccante messaggio di ringraziamento sul suo profilo Instagram, accompagnato da un bellissimo ritratto di famiglia: “Grazie di averci dato la speranza di trovarla. Grazie di averci creduto ed aiutato. Grazie dal profondo del cuore di una famiglia distrutta, di fratelli che non hanno avuto la possibilità di cullare il proprio nipote. Di genitori che sono stati privati del diritto di essere tali. La nostra famiglia sarà per sempre unita come in questa foto”.