Carinaro, scoperta “zecca parallela” da 5 milioni di euro: eseguiti 7 arresti

Maxi-blitz della Guardia di Finanza nell’agro aversano. A Carinaro gli uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito dieci misure cautelari, di cui 4 in carcere e 3 ai domiciliari. Per gli altri 3 indagati è stato disposto l’obbligo di firma. L’operazione ha permesso di stroncare  un’associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate. Sotto chiave un tesoro del falso da 5 milioni di euro.

Sgominata banda di falsari nell’agro aversano: 7 arresti

Banconote da 50 e 100 euro. Erano questi i tagli maggiormente prodotti e immessi nel circuito legale dai falsari scoperti dalla Procura e dalle Fiamme Gialle. Ai vertici dell’organizzazione figurano due napoletani che, secondo quanto emerso dalle indagini, hanno intrattenuto stabili rapporti con un falsario. I due promotori del sodalizio hanno, inoltre, individuato gli acquirenti finali delle banconote con i quali si sono accordati per l’acquisto, la consegna e il pagamento della valuta contraffatta.

La tipografia era localizzata in due locali di Carinaro, vicino ad Aversa: gli uomini della Finanza hanno rinvenuto attrezzature di sofisticato livello tecnologico per stampare le banconote e i patch oleografici da apporvi in modalità digitale. Il sodalizio si è servito di una rete stabile di canali di smercio delle banconote false prodotte nonché di finanziatori, fiancheggiatori e di soggetti che si sono occupati materialmente del trasporto della valuta contraffatta.

Un corriere arrestato in flagrante

Uno dei corrieri è stato arrestato in flagranza di reato mentre trasportava una fornitura di ben 37.804 banconote da 50 euro della serie “Europa” prelevata, poco prima, nell’abitazione del falsario. Le indagini hanno permesso di appurare come l’organizzazione criminale, alla stregua di una vera e propria “zecca parallela”, abbia immesso in circolazione oltre 5 milioni di euro falsi (di cui 1,9 milioni posti sotto sequestro), da cui la banda ha ricavato un profitto illecito di circa 750mila euro.

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