Non due coltellate. Ma almeno 37-40 coltellate quelle che Alessandro Impagnatiello avrebbe inferto alla povera Giulia Tramotano. Sono questi i primi risultati raccapriccianti che emergono dall’esame autoptico svolto questa mattina sul corpo della vittima.
Giulia, l’esito dell’autopsia: uccisa con 40 coltellate
A fornire le prime risultanze è la Repubblica. I medici di turno incaricati dell’autopsia sono due tra cui il professore Andrea Gentilomo. In base ai primi esiti sono stati circa 40 i fendenti con cui l’assassino ha colpito la ragazza, di cui 2 mortali alla gola. Un accanimento che smonta completamente la ricostruzione iniziale fornita da Impagnatiello, secondo cui la giovane si sarebbe inferta alcune coltellate da sola, per poi essere “aiutata” a togliersi la vita.
L’esame autoptico ha consentito anche di appurare che Giulia non avrebbe avuto modo o tempo di opporre resistenza. Non sono stati infatti riscontrati segni di difesa come ferite alle braccia. Tutti i colpi sono stati inferti nella parte superiore del corpo. All’autopsia erano presenti il padre di Giulia e un altro familiare. “Sono stati effettuati prelievi di campioni biologici – ha spiegato l’avvocato di famiglia, Giovanni Cacciapuoti -. Serviranno gli esiti (degli esami tossicologici, ndr) e il tempo per verificare ogni cosa”. AIl legale: “Dopo la scoperta del cadavere nessun contatto tra le famiglie”.
Le aggravanti: ha colpito il feto?
Intanto i pm sono a lavoro per reperire ulteriori elementi che possano dimostrare due circostanze aggravanti come premeditazione e crudeltà al momento escluse dal Gip. Per questo gli inquirenti vogliono capire precisamente con quante coltellate è stata uccisa la 29enne consulente immobiliare e se il barman abbia colpito anche il feto durante l’omicidio.