Finisce l’era Buonanno a Sant’Antimo. Con dodici voti a favore e tredici contrari, non passa il rendiconto di bilancio in consiglio comunale. È la seconda volta che il documento contabile divide la maggioranza e non ottiene l’approvazione richiesta.
Sant’Antimo: Buonanno al capolinea, maggioranza si spacca sul rendiconto
Lo scorso 10 giugno il provvedimento era stato bocciato in aula e pertanto convocato un nuovo consiglio comunale – che si è svolto ieri pomeriggio, alle 18 – perché si riuscisse a trovare una quadra. E invece neanche l’appello del sindaco è servito a convincere i consiglieri a votare a favore del rendiconto.
A poche ore dal voto, il primo cittadino aveva “giocato” un’ultima carta: l’azzeramento della Giunta, nel tentativo di salvare l’esecutivo, ma purtroppo è non riuscito a risollevare le sorti della sua amministrazione.
In una nota, Buonanno aveva anche ringraziato gli assessori dimissionari e chi, in questi giorni, aveva lavorato per assicurare alla città l’approvazione di importanti progetti previsti dal PNRR. “Ho azzerato la Giunta poiché ritengo di dover arrivare in consiglio comunale dando un segnale di distensione e di dover puntare ad approvare il rendiconto di gestione, che come detto in precedenza ed in altre occasioni è in ottima salute ed è la “fotografia” di quanto avvenuto nell’anno precedente”, aveva motivato Buonanno.
L’approvazione del provvedimento, però, non c’è stata. E adesso verrà nominato un commissario ad acta per ottenere il via libera allo strumento finanziario. Ora il destino di Sant’Antimo è nelle mani del prefetto Claudio Palomba che potrebbe, infatti, decidere il commissariamento del Comune. L’ennesimo nell’Area Nord di Napoli.
La città commissariata nel 2019
L’amministrazione Buonanno cade a un anno dalle elezioni comunali. Nel giugno 2022 Buonano era stato eletto al secondo turno con il 53,1% dei voti, avendo la meglio su Giuseppe Italia. Dopo tre anni di commissariamento, la città di Sant’Antimo aveva di nuovo un sindaco in carica. Prima di lui il viceprefetto Maura Nicolina Perrotta si era occupata provvisoriamente dell’amministrazione dell’Ente, dopo che Aurelio Russo era stato sfiduciato nel 2019 da tredici consiglieri.