Circa 1300 Lavoratori Civili Italiani delle Basi USA della Campania, di Napoli e Gricignano di Aversa, sciopereranno il giorno 30 giugno 2023 per l’intero turno di lavoro attuando un sit-in dalle ore 07,00 alle 14,00 presso l’Installazione USA Navy di Napoli sita al Viale Fulco Ruffo di Calabria (Aeroporto di Capodichino).
Basi Usa in Campania, domani 1300 dipendenti civili in sciopero
Il ricorso allo sciopero proclamato dalle rispettive Segreterie Nazionali della Fisascat Cisl e della Uiltucs Uil programmato per il giorno 30 a Napoli (Navy) e Sigonella (Navy) con rispettivi presidi che si terranno all’esterno delle Installazioni, si è reso necessario a fronte della condotta assunta dalla JCPC (Commissione Americana composta dai rappresentanti di Marina, Aviazione ed Esercito) per contestare il rifiuto di riaprire il confronto sul rinnovo del contratto al fine di ricercare soluzioni condivisibili, sia sulla parte economica che normativa, ed a fronte della sostanziale assenza di disponibilità delle tre armi ad apportare miglioramenti del contratto di lavoro scaduto nel 2021, che gli Americani intendono addirittura peggiorare inserendo delle modifiche sul comporto della malattia e rigettando tutte le richieste oggetto della piattaforma rivendicativa sindacale.
Stop alle trattative che è stato poi riconfermato anche sulla parte economica rispetto all’offerta del tutto irrisoria ed irrituale presentata alle Segreterie Nazionali durante l’incontro tenuto di Roma presso l’Ambasciata Americana il 30 maggio alla presenza delle tre armi, riunione convocata per concludere l’iter della procedura di raffreddamento dello sciopero Nazionale dichiarato dalle OOSS.
I lavoratori Civili Italiani protesteranno anche contro un improvviso annuncio di esuberi fatto pervenire in concomitanza dell’incontro di Roma a 41 dipendenti della Base di Vicenza per i quali non è stato garantito un lasso di tempo necessario per concordare tra Comando USA di Vicenza e Sindacati eventuali ricollocazioni all’interno della stessa Istallazione, iter da sempre condiviso correttamente tra le parti in casi analoghi, che prevede le comunicazioni di eventuali esuberi vengano ufficializzati nel mese di settembre ad inizio di anno fiscale Americano, durante la riunione di rilevazione salariale annuale tra Sindacati e JCPC, individuando il termine di decorrenza di un anno per la ricerca di soluzioni, ed inoltre per contestare l’assenza di un annuncio ufficiale del JCPC dell’esubero al Governo Italiano, poi successivamente informato dalle OOSS con una comunicazione inviata ai Ministeri del Lavoro, degli Interni e della Difesa.
La vertenza si inasprisce sul livello locale con altre potenziali tensioni all’orizzonte, laddove le OOSS della Base USA Navy di Napoli denunciano la perdita di posizioni di lavoro Italiane a vantaggio di quelle Americane e lamentano disparità di inquadramento tra Americani ed Italiani che il JCPC si rifiuta di definire attraverso la riapertura dell’altro confronto Sindacale Nazionale, anch’esso unilateralmente sospeso nel 2009, relativo alla modifica del sistema di inquadramento (UGP), nonché per i comportamenti antisindacali più volte denunciati al Comando della Base USA di Napoli attuati da parte della dirigenza Americana del settore NAVEX di Gricignano di Aversa dotato di circa 200 civili Italiani nel supermercato di prodotti esentasse destinati ai componenti delle FF.AA.
USA e Nato, causati da una gestione sbagliata dell’Ufficio del Personale non previsto dal contratto e del tutto autonomo da quello Ufficiale della Base costituito da Managers Americani che cambiano ogni quattro anni, che sulla base di differenze culturali e di esperienze manageriali consumate oltreoceano, interpretano negativamente il contratto di lavoro, disconoscono le prassi consolidate e le intese sindacali locali storiche minando i diritti degli ormai esasperati lavoratori compromettendo ciclicamente anche le corrette relazioni sindacali con il Capitano dell’Istallazione necessarie per tutta la forza lavoro dei 1300 Civili Italiani.
(Comunicato stampa)