Ieri l’ennesimo funerale di una vittima di incidente lungo l’ex SS 162 NC, semplicemente noto come Asse Mediano. Andrea D’Alterio, il 20enne che ha perso la vita sabato, è però solo l’ultimo giovane stroncato da un incidente su quel tratto dell’asse viario che corre per un po’ in parallelo con la circumvallazione esterna.
Giugliano, Asse Mediano strada killer: troppi morti ogni anno su quel tratto
Sono 4000, forze 5000 metri, che ogni anno diventano teatro di morte. Una striscia d’asfalto che si snoda dall’inteserzione con via San Francesco a Patria, al confine con Qualiano, fino allo svincolo per la Domiziana. Nel 2012 in un terribile schianto morì Raffaele Aprovitola. Prima ancora a perdere la vita fu Emanuele Manna, sempre su quel tratto di strada lo scorso febbraio. E ancora Ciro Giacalone, 33enne travolto mentre cambiava uno pneumatico.
Nel 2015 invece fu la volta di una ragazza eritrea di 16 anni, travolta da un’auto e uccisa mentre cercava di raggiungere a piedi Roma; nel 2016 morì – sempre su quell’asse viario – Mario Muzzillo a soli 26 anni mentre nel 2017 Simone Aricò a 19 anni che perse il controllo del veicolo schiantandosi contro un pilone del cavalcavia dell’Asse Mediano. Proprio a seguito del suo decesso la Procura decise di interdire con un sequestro tratti interi di via San Francesco a Patria alla circolazione in attesa di una messa in sicurezza.
Una porzione di strada senza corsie di emergenza, senza illuminazione, con scarsa segnaletica e soprattutto senza la presenza di sistemi di rilevazione della velocità. Un’arteria su cui da sempre vengono denunciati questi disagi ma mai nessuna delle istituzioni preposte ha preso provvedimenti. Su quella strada è prassi per automobilisti e motociclisti procedere a velocità sostenuta mettendo a rischio non solo la propria incolumità ma anche quella degli altri.
Emergenza sicurezza
Non è chiaro perché su quel tratto che collega Giugliano centro alla fascia costiera non siano mai stati presi provvedimenti a tutela degli automobilisti che la percorrono e quante vittime ancora si debbano contare prima che le istituzioni prendano a cuore l’ex SS 162 rendendola una strada sicura.