Un primo nome è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Vincenzo Iannone, il pusher di 47 anni ritrovato carbonizzato in un’auto lo scorso 21 luglio a Marano, nella zona collinare della città.

Marano, pusher carbonizzato in auto: c’è un indagato per omicidio aggravato

I reati contestati all’indagato sono omicidio aggravato dalle modalità mafiose e distruzione di cadavere. Qualche giorno fa all’uomo sono stati sequestrati degli indumenti, il cellulare e una vettura, sui quali verranno eseguiti degli accertamenti irripetibili delegati al Ris.

Lo scorso 19 luglio è stata anche eseguita l’autopsia sul cadavere della vittima. Per gli inquirenti il delitto potrebbe essere maturata a causa della sua attività illegale.

Iannone, figlio di un ex dipendente comunale, aveva piccoli precedenti per droga e, secondo i militari dell’Arma di via Nuvoletta, era inserito in un circuito di piccolo spaccio autonomo “tollerato” dai clan locali.

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