Ordina una coppa di gelato da 8 euro, ma paga un euro in più: sullo scontrino gli era stato infatti addebitato un secondo cucchiaino che aveva chiesto per poter dividere il dolce. A raccontare l’episodio, in un recensione online, è una consumatreice che si era recata lo scorso 10 settembre in una gelateria della provincia di Trento per mangiare un gelato.
Gelateria chiede un euro in più per il secondo cucchiaino: “Come in pizzeria, si paga coperto”
La recensione dal titolo “Cucchiaini un po’ cari”, postata su Tripadvisor circa una settimana fa con tanto di foto dello scontrino ha riacceso la polemica degli scontrini e dei costi aggiuntivi dei locali pubblici che ha imperversato questa estate.
Stando al racconto della cliente, postato su Facebook e ripreso dal quotidiano Dolomiti, dopo essersi accorta del sovrapprezzo sullo scontrino, la donna avrebbe chiesto il motivo.
“Tizio, Caio e Sempronia vanno a mangiare un gelato. Tizio vuole ordinare una coppa. Caio e Sempronia vorrebbero una coppetta ma ovunque, nel locale, sta scritto che non ci si può sedere se si prende ‘solo’ un prodotto d’asporto. Allora Caio e Sempronia decidono di dividere una coppa: la ordinano e chiedono un cucchiaino in più. Al momento di andare a pagare, viene aggiunto un euro per i ‘due cucchiai’. Alla richiesta di spiegazioni a Sempronia viene risposto che si tratta del costo del servizio. ‘L’avete divisa la coppa, no? È come quando vai in pizzeria, il coperto lo paghi’ ha scritto la donna in un lungo post su Facebook”.
Non si è fatta attendere la risposta dei titolari della gelateria, che spiegano: “Vogliamo precisare che sul menù è esplicitato che, per le coppe condivise, sia previsto un sovrapprezzo ma, detto questo, siamo dispiaciuti della reazione della cliente, cosa che non è mai accaduta in precedenza”.
“Si tratta di una scelta aziendale – aggiungono – e non abbiamo certamente la pretesa sia compresa o condivisa da tutti ma è come il fatto che un amico ci possa chiedere di toglierci le scarpe al momento di entrare a casa sua. In quel momento finisce la nostra libertà di decidere anche se siamo ospiti, pur condividendo o meno la richiesta”.