L’ha abbandonata al bordo della strada e l’ha fatta rotolare lungo un dirupo per una cinquantina di metri, fino a quando il corpo di Giulia si è fermato in un canalone. È la ricostruzione delle forze dell’ordine di quanto avrebbe fatto Filippo Turetta, ef fidanzato e attualmente indagato per l’omicidio della giovane.
Giulia Cecchettin, il corpo lasciato rotolare in un dirupo per 50 metri
La strada dove è stata trovata la 22enne nel periodo invernale viene chiusa fino al 15 aprile, perché impraticabile. Particolare che, viene fatto notare, non è detto che il ragazzo sapesse. Il corpo di Giulia è stato trovato da un’unità cinofila della Protezione civile ed è ancora sul posto per consentire ai Carabinieri del Ris di ultimare i rilievi.
Secondo lo scambio di informazioni, gestito dall’Interpol, tra le autorità italiane e quelle austriache, la Fiat Grande Punto nera, di Turetta avrebbe attraversato il confine a Tarvisio e per poi proseguire via Villach fino a Lienz dove mercoledì è stato registrato il suo numero di targa. Poi, dopo tre giorni di assenza, la stessa vettura sarebbe riapparsa a Lienz in Austria dalla parte del versante del Tirolo Orientale.
“È chiaro che prima o poi verrà ritrovato, è molto meglio che nel suo interesse si consegni. Abbiamo avuto degli avvistamenti ancora in area montana dopo Cortina però questi aspetti ormai sono marginali”, ha detto ad Antenna 3 del Veneto il Procuratore della Repubblica di Venezia, Bruno Cherchi. “Ciò che ha cambiato l’impostazione dell’indagine – ha spiegato – è il ritrovamento del corpo; quindi adesso faremo tutti gli accertamenti del caso, sarà disposta un’autopsia per accertare esattamente le cause della morte e quindi quegli accertamenti che sono ‘tutelatì ed è in questo quadro che ritengo opportuno che ci sia una sua versione dei fatti”.