Il trillo dei telefoni che squillano all’unisono. Poi le campane di tutta la città di Giugliano che suonano alle 17 e 50 in punto. È la sveglia – ideale – che il comitato “Giulia non lo sa” ha voluto dare all’intera comunità dell’area nord questo pomeriggio in piazza Annunziata.
Giugliano, campane e striscioni: la città dà una “sveglia” contro i femminicidi
Decine di cittadini – giovani e non, donne e bambini – si sono radunate poco dopo le 17 per dire stop ai femminicidi e a ogni genere di violenza sulle donne. È l’iniziativa promossa a Giugliano dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, la ragazza sequestrata e uccisa dal fidanzato, Filippo Turetta.
“Eleviamo il nostro grido contro tale forma allarmante e dilagante di violenza di genere – dichiarato i promotori del comitato in una lettera inviata al sindaco di Giugliano -. È indispensabile il coinvolgimento di massa di autorità civili, militari e religiose, di allievi e allieve delle scuole cittadine di ogni ordine e grado e di lavoratori e lavoratrici”.
Alla mobilitazione hanno partecipato decine di persone. Sventolati striscioni contro la violenza e in ricordo di Giulia. Alle 17 e 30 sono stati fatti squillare i cellulari di tutti i manifestanti e alle 17 e 50, a chiusura dell’evento, tutte le chiese cittadine hanno fatto risuonare le proprie campane per abbracciare idealmente Giulia.
Il presidio si è concluso con l’intervento della caporedattrice de Il mattino, Marilicia Salvia che ha puntato l’attenzione sull’importanza del rispetto da insegnare soprattutto ai più piccoli: “È necessario costruire una società civile nella quale non ci sia competizione tra donne e uomini, non ci sia prevaricazione. E per farlo – ha detto Salvia – bisogna stipulare un patto tra scuola e famiglia dove ciascuno si assuma le proprie responsabilità, già a partire dalle scuole elementari perché i bambini devono imparare la parola rispetto, verso gli altri e dunque verso le donne”.