Sgomberi a Casacelle, la protesta dei residenti in piazza Matteotti: “La casa è un diritto”

Scendono in piazza i residenti del condominio La Rinascita, situata nel quartiere Casacelle a Giugliano, colpiti lo scorso ottobre da un ordine di sgombero dei loro appartamenti. Chiedono soluzioni, ma soprattutto una nuova sistemazione abitativa perché, al momento, non possono lasciare quella attuale.

Sgomberi a Casacelle, la protesta dei residenti in piazza Matteotti: “La casa è un diritto”

Questa mattina in piazza Matteotti, nel cuore della città, si sono radunati circa venti persone, a cui si sono aggiunti alcuni esponenti di Potere al Popolo. “La casa è un diritto. 42 famiglie sotto sgombero. Più alloggi popolari, meno persone senza casa”, recita così uno dei tanti striscioni esposti dai manifestanti.

E’ difficile trovare una casa: vogliono referenze e busta paga. Per noi non è facile. Il sindaco deve assumersi le sue responsabilità e deve venirci incontro. Ma soprattutto il primo cittadino deve aiutarci a trovare una collazione al più presto. Non ci può abbandonare così”, commenta una residente ai nostri microfoni.

“La soluzione è dare casa alla gente. È una finta soluzione invocata dalle destre, quelle ufficiali e non, mettere per strada le persone – spiega Giuliano Granato di PaP -. Ciò significa peggiorare una situazione che è già di per sé complicata. La politica è quella di garantire il diritto ad avere una casa. Se non si è fatto nulla in quarant’anni, non è di certo colpa dei cittadini. Ma è colpa di una politica che anche in questa regione è stata ferma”, conclude l’esponente di Potere al Popolo. 

Sul posto è intervenuto anche il sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi, che ha dialogato con le famiglie destinatarie del provvedimento della Procura di Napoli Nord. 

Il decreto di sgombero, che colpisce 42 nuclei familiari, è stato notificato dalla Polizia di Stato e dagli agenti della Polizia Metropolitana lo scorso 11 ottobre. Le palazzine interessate sarebbero tre, tutte dichiarate inagibili e da lasciare entro 20 giorni. Ad oggi, però, molte famiglie si trovano in difficoltà e temono di ritrovarsi dall’oggi al domani senza più una casa.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto