Il prossimo 15 gennaio, davanti al Gup di Napoli Chiara Bardi, si terrà l’udienza preliminare per l’omicidio di Francesco Pio Maimone.
Omicidio Francesco Pio Maimone: fissata l’udienza preliminare
Il giovane aspirante pizzaiolo, estraneo alle dinamiche criminali, è stato ucciso la notte tra il 19 e 20 marzo scorso. Fu colpito al petto da un colpo di pistola mentre si trovava davanti a uno chalet sul lungomare in compagnia di amici. Aveva solo 19 anni.
Dell’omicidio è ritenuto responsabile Francesco Pio Valda (coetaneo di Maimone) e altre sette persone, tra amici e parenti, che lo avrebbero aiutato a disfarsi dell’arma e a scappare.
La dinamica ricostruita dagli inquirenti
I due non si conoscevano. Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dalla Procura di Napoli, Valda avrebbe sparato più volte ad altezza d’uomo a seguito di una lite scaturita per futili motivi tra la sua e un’altra comitiva di giovani appartenenti a una “fazione” differente. La causa scatenante del litigio? Un pestone ricevuto sulle scarpe griffate appartenenti a Valda. A pagare il prezzo più alto fu Francesco Pio Maimone, 19enne che con quel fatto e con quelle dinamiche criminali non aveva a che fare.
L’inizio del processo
Nel corso dell’udienza, il giudice si pronuncerà sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dai sostituti procuratori antimafia di Napoli, Antonella Fratello, Claudio Orazio Onorati e Simona Rossi.
Nel processo, accanto alla famiglia Maimone (difesa dall’avvocato Sergio Pisani), si sono costituite parti civili il Comune di Napoli e la Fondazione Politiche integrate per la Sicurezza della Regione Campania. La speranza è che il processo porti a una chiara comprensione dei fatti, faccia emergere la verità e porti giustizia alla vittima e alla sua famiglia.