Tiziana Cantone non è stata uccisa. Questa, almeno, la verità processuale stabilita dai giudici.
Il fascicolo relativo all’omicidio colposo aperto sulla morte della 31enne di Mugnano, trovata impiccata nell’abitazione di una zia nel 2016, è stato definitivamente archiviato.
Le nuove indagini, condotte dal pm Giovanni Corona, non hanno fornito elementi sufficienti per sostenere un’ipotesi diversa da quella del suicidio. Né la riesumazione del cadavere né l’analisi dei cellulari sequestrati hanno prodotto riscontri che possano mettere in discussione questa conclusione.
Tiziana Cantone suicida dopo la diffusione di video hot
Tiziana Cantone aveva acquisito notorietà nel 2015 a seguito della diffusione non autorizzata di video intimi, che erano diventati virali online. La ragazza era diventata, suo malgrado, protagonista di un caso mediatico. Una frase pronunciata (“Stai facendo un video? bravo”) divenne addirittura un meme su Internet e venne riprodotta anche su magliette e gadget.
Nonostante i suoi sforzi per rimuovere i video da Internet, riuscì solo ad ottenere l’oscuramento dai motori di ricerca e dai social network. Nello stesso periodo, cambiò il cognome e si spostò in varie città alla ricerca dell’anonimato e della tranquillità persa.
Il 13 settembre 2016, il corpo della giovane fu però trovato impiccato con un foulard a un attrezzo ginnico. Fin dall’inizio, la morte fu considerata un suicidio. Nel febbraio 2023, a seguito delle pressioni della madre e degli avvocati, il gip di Napoli Nord, Raffaele Coppola, aveva ordinato ulteriori indagini, comprese analisi approfondite sul foulard, sull’attrezzo e sulla posizione del corpo.
Tuttavia, queste indagini aggiuntive non hanno portato a nuove conclusioni, confermando l’ipotesi del suicidio. Di conseguenza, il fascicolo è stato archiviato, e la vicenda legata alla tragica morte di Tiziana Cantone sembra aver trovato una chiusura legale senza elementi che possano modificare la precedente valutazione delle circostanze.