Da Legnano a Napoli per far visita ai parenti. Doveva essere una vacanza tranquilla, in famiglia, per Guido e Federico, 24 e 20 anni, e la loro mamma Valeria, tutti residenti nella provincia milanese. E invece il loro soggiorno nella città partenopea si è trasformata in incubo quando all’alba di mercoledì, mentre i tre dormivano in una camera di un b&b in via Solimena al Vomero, a pochi passi dalla maxi voragine in via Morghen, sono stati travolti da melma e detriti.
Voragine al Vomero, valanga di fango nel B&B di via Solimena: il racconto dei turisti sopravvissuti
È stato un fragore improvviso a svegliarli, “piccoli colpetti”, come raccontano ai nostri microfoni, poi uno forte seguito da un’immagine che difficilmente Guido e suo fratello dimenticheranno: il fiume di fango e acque reflue che sfonda la parete della loro stanza e trascina i due giovani verso la camera da letto dei genitori. I segni di quel dramma sono ancora sul viso di Guido che ripete: “Non è normale, tutto questo non è normale. Napoli non è il terzo mondo, so che pochi giorni fa c’è stato un episodio analogo”.
Da quel momento in poi mamma, papà e i loro figli si sono sentiti abbandonati. A dargli conforto e solidarietà sono stati i loro parenti napoletani che subito si sono attivati, facendo delle collette, per comprargli vestiti e tutto ciò di cui avevano bisogno, fornendogli anche un alloggio provvisorio in cui appoggiarsi.
“Nessuno si è fatto vivo, nessuno ci ha detto dove dovevamo andare né come vestirci – denuncia Valeria Genovese, mamma di Guido e Federico -. Dalle istituzioni nessun aiuto. Ci hanno chiamato in giornata ma se i telefoni sono sommersi da due metri di fango, mi spiega come li recuperiamo?”
Il peggio è ormai passato per Guido e la sua famiglia. Stanno tutti bene. Ma la paura che possa succedere di nuovo rimane. “Adesso non riesco a dormire tranquillamente insieme a mio fratello – dice Guido -. Ora ho l’ansia di camminare per strada, ho paura che ceda l’asfalto o che mi crolli un edificio addosso. Per me è una roba che non dovrebbe succedere a nessuno”.