“Ho visto che puntava la pistola alla fronte del mio amico (il carabiniere, ndr), e sono scappata. Quando ho sentito i colpi ho temuto che il rapinatore l’avesse ucciso”. È la testimonianza, ascoltata durante il processo per l’omicidio di Ugo Russo, il 15enne ucciso la notte del 29 febbraio 2020, a Napoli, resa dall‘amica del carabiniere che era in macchina con lui al momento del tentato furto ai danni del militare dell’Arma.
Omicidio Ugo Russo, la testimone: “Pistola puntata alla fronte del carabiniere”
Davanti ai giudici della prima sezione della Corte d’Assise presieduta da Teresa Annunziata, la giovane ha spiegato di essere scesa dal veicolo pochi istanti prima dell’arrivo dei due rapinatori, per poi assistere alla scena del furto:
Ugo Russo avrebbe puntato l’arma alla testa dell’amico in auto, per rubargli l’orologio che portava al polso. In quei momenti concitati la donna cercò aiuto in un ristorante nelle vicinanze. “Quando ho sentito i colpi, ho temuto che il rapinatore l’avesse ucciso”, ha raccontato.
La giovane è tornata sul luogo del furto solo dopo l’arrivo delle ambulanze del 118 e dei carabinieri, accompagnata dal ristoratore che, notandola terrorizzata, le aveva offerto un bicchiere d’acqua e zucchero. Solo in quel momento, tornando su via Generale Orsini, ha scoperto che il rapinatore era stato ucciso.
La prossima udienza
La prossima udienza è fissata per il 9 maggio, quando verrà ascoltato il perito balistico se avrà presentato la sua relazione in tempo, altrimenti si procederà all’audizione dei consulenti nominati dal pubblico ministero Simone De Roxas.