Diversi gruppi ambientalisti si sono riuniti oggi in Piazza Duomo a Acerra per manifestare contro la possibile decisione di riassegnare i beni sequestrati ai fratelli Pellini, condannati in via definitiva per disastro ambientale aggravato.
La Battaglia contro il rischio del ritorno dei beni ai fratelli Pellini
Una possibilità, questa, che è stata contestata dai legali degli imprenditori acerrani perché il provvedimento che confermava la confisca era stato depositato dalla Corte d’Appello in ritardo rispetto ai termini.
La Corte di Cassazione è quindi chiamata a pronunciarsi sulla legittimità del provvedimento.
Il sit-in di questa mattina ha visto la partecipazione di volontari, professionisti del settore medico e del deputato del partito dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.
I due possibili esiti della sentenza
“Lunedì verrà pronunciata la sentenza”, ha affermato Borrelli, delineando due possibili esiti.
Da un lato, la giustizia potrebbe prevalere con la confisca definitiva dei beni illecitamente accumulati dai Pellini a danno della salute pubblica e dell’ambiente. Dall’altro, si potrebbe assistere a un grave atto di ingiustizia, annullando la confisca a causa di errori amministrativi.
“In questo secondo caso – sostiene Borrelli – assisteremmo ad una delle più gravi ingiustizie mai viste nel nostro territorio martoriato da chi lucra scaricando veleni. Per questo ho interessato della vicenda il Governo con i ministri competenti.
“Questi individui dovrebbero essere privati di tutto ciò che hanno ottenuto tramite le loro attività illecite, invece che vedere restituiti i loro beni”, ha commentato. Al fianco di Borrelli e degli ambientalisti, oggi in piazza si sono uniti anche il coportavoce regionale del Sole che Ride, Rosario Visone, l’attivista Alessandro Cannavacciuolo e il rappresentante dei medici per l’ambiente, Antonio Marfella, tutti uniti nella lotta contro il disastro ambientale e per la giustizia.