Processo d’appello ai Mallardo, rinviata l’ultima udienza. Ecco quando ci sarà la sentenza

Napoli. Rinviata l’ultima udienza del processo d’appello a carico di sei affiliati al clan Mallardo. Uno dei difensori, l’avvocato Russo, ha presentato un certificato medico ed è stato impossibilitato a partecipare all’udienza. L’ultimo atto del processo è stato rinviato al prossimo 13 giugno. In quell’occasione verrà completata la difesa a favore di Francesco Napolitano e quasi sicuramente sarà reso noto anche il dispositivo della sentenza.

I sei furono condannati dal GIP Ruggieri in primo grado alle seguenti pene: Giuliano Amicone a 8 anni e 5 mesi di detenzione, Biagio Micillo a 10 anni e 8 mesi, Francesco Napolitano a 16 anni, Raffaele Mallardo a 14 anni, Marino Sessa a 9 anni e 2 mesi, Michele Di Nardo a 8 anni.  Fu lo stesso p.m., la dottoressa Ribera, a presentare appello non ritenendo congrue le condanne inflitte agli esponenti della cosca giuglianese. I sei sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico di stupefacenti.

Raffaele Mallardo, detto “Lellucc’ e scicchirò” venne ammanettato nel giugno del 2012 a Giugliano. L’arresto ad opera di carabinieri del Ros. L’uomo era accusato di associazione mafiosa, estorsione aggravata e detenzione di armi da guerra. Biagio Micillo, “o’ chiacciaron’”, fu arrestato a Sperlonga,  la scorsa estate.  Era in vacanza in una lussuosa villetta.  Francesco Napolitano, ritenuto  il reggente del clan, è stato arrestato nel luglio del 2012. Il boss si nascondeva in un’appartamento a Lago Patria.  Giuliano Amicone,  è stato ammanettato lo scorso febbraio. I carabinieri fecero irruzione in un appartamento di via Oasi Sacro Cuore.  Per lui i reati sono associazione mafiosa ed estorsioni. Da quest’ultima accusa però è stato assolto.  Michele Di Nardo invece è stato arrestato nel Cilento mentre si trovava in vacanza con la fidanzata. L’ultimo ad essere arrestato è Marino Sessa, bloccato a Giugliano. L’affiliato si trovava in casa ed era considerato il braccio destro di Napolitano.

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