Sono quasi tutti schierati sul fronte del sì i sindaci dell’area nord per il referendum di domenica sulle trivelle. Al referendum i cittadini possono votare per l’abrogazione o meno della norma che permette di estendere le concessioni per estrarre gas o petrolio da piattaforme fino all’esaurimento del giacimento. La consultazione non riguarda le concessioni per nuove trivellazioni, che sono già vietate entro le 12 miglia, ma solo la possibilità per gli impianti esistenti di proseguire le attività estrattive in corso finché i giacimenti non saranno esauriti.
I sindaci di Mugnano, Qualiano e Villaricca andranno a votare e voteranno per il Sì, dunque per far sì che non siano prolungate le concessioni sino a esaurimento del giacimento.
MUGNANO – “Il 90% della mia maggioranza andrà a votare sì – ha dichiarato il primo cittadino di Mugnano Sarnataro – Sono perplesso però sul raggiungimento del quorum. Il futuro può essere basato sulle rinnovabili e non sul petrolio”.
VILLARICCA – Dello stesso avviso anche Gaudieri. “Andrò a votare perché sono convinto che dietro questo referendum ci siano dei valori da tutelare, quello ambientale in primis. Concordo infatti con il presidente Mattarella e il presidente della Corte Costituzionale” conclude il primo cittadino di Villaricca.
QUALIANO – “Andrò a votare da cittadino oltre che da sindaco – spiega Ludovico De Luca – La mia coscienza dice di votare sì ma non faccio campagna elettorale: i referendum devono essere scevri dai colori politici. Non è possibile che un partito la veda in un modo e un altro diversamente”.
MARANO – Ancora incerto sul da farsi invece Angelo Liccardo di Marano che è in attesa di conoscere la linea politica del partito. “Ancora non è stata presa una decisione univoca all’interno del partito – dice – In ogni caso credo che questo referendum non risolverà la questione energetica in Italia e da sindaco non mi sento di orientare i cittadini in un verso o nell’altro”.