Svolta nell’omicidio di Antonio Pastella e Salvatore Vigna, entrambi uccisi a Marano nel 2015. Quattro persone, gravemente indiziate, sono state arrestate. Sono accusate di omicidio e di detenzione e porto di armi, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan Orlando, egemone sul territorio.
Omicidi Pastella e Vigna a Marano: arrestate quattro persone
Il provvedimento è stato emesso dai Carabinieri del Comando del Nucleo Investigativo di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Pastella, conosciuto come ‘o russ, era capozona di Mugnano e Marano per conto del clan Amato-Pagano. Fu ucciso nel 2015 in un bar presente lungo il Corso Europa di Marano. Secondo il pentito Maurizio Overa, Pastella fu ucciso dal baby-boss di Forcella da Emanuele Sibillo. La morte di ‘o russ segnò la pace tra Raffaele Amato e Cesare Pagano, suocero di Mariano Riccio, perché Pastella – sempre secondo il racconto di Overa – si sarebbe intromesso in un litigio tra loro.
Salvatore Vigna, alias Totore ‘o pitbull, fu ucciso con numerosi colpi di pistola, al torace e alla testa, in via Padreterno, sempre a Marano. Vigna aveva 39 anni quando fu condannato a morte dalla criminalità organizzata. Faceva il falegname ma gestiva anche un negozio di animali al corso Europa.
Noto per la sua vicinanza alla fazione degli Scissionisti di Marano, nel 2015 era sorvegliato speciale con numerosi precedenti. La sera dell’omicidio, la vittima era a bordo di un’auto, una Renault Scenic, quando fu avvicinato da due killer. Vigna tentò di fuggire a piedi almeno per 20-30 metri, ma fu raggiunto dai proiettili esplosi dai sicari che lo ammazzarono senza pietà.