Ci sono già due fermi per l’omicidio di Mario Carotenuto, il 35enne ucciso e trovato senza vita sul ciglio della strada, in un lago di sangue, ad Angri, nel Salernitano. Cruciali per le indagini sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona che hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire nel dettaglio gli attimi che precedono l’assassinio e anche di catturare il momento dell’aggressione.
Ucciso 35enne ad Angri, ipotesi spedizione punitiva: ci sono due fermati
Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, il 35enne nella serata di sabato si sarebbe reso protagonista di alcune condotte di disturbo nei confronti di clienti e personale di alcuni locali della movida del centro storico di Angri. Comportamenti che hanno portato a delle vere e proprie colluttazioni e che avrebbero generato un “agguato punitivo” mortale nei confronti di Carotenuto.
Fatto ricostruito in maniera dettagliata attraverso le indagini coordinate dal pm Michele Migliardi e guidate dal comandante del reparto territoriale di Nocera Inferiore, Gianfranco Albanese.
Gli investigatori sono riusciti ad individuare i presunti responsabili: un imprenditore angrese di 40 anni, titolare di un noto locale della movida del centro storico ad Angri, e di un suo collaboratore 30enne di origini rumene. Sequestrate una mazza da baseball e una pistola, utilizzate – secondo gli inquirenti – per il raid punitivo. I due fermati sono stati condotti in serata presso la casa circondariale di Salerno.