Nel corso della conferenza stampa in Procura in cui sono stati illustrati i risultati dell’inchiesta culminata nell’arresto di Patrizio Bosti, questa mattina il procuratore di Napoli Nicola Gratteri è tornato a parlare di carcere duro.
Gratteri: “In carcere comandano anche dal 41bis. Il carcere duro non è più quello di 20 anni fa”
I boss continuano a imporre ordini nonostante il regime di 41 bis ha ricordato Gratteri. “Il carcere non funziona così com’è – ha detto -. A parte il sovraffollamento, a parte centinaia di telefonini che ci sono in ogni carcere, a parte l’uso dei droni per far arrivare dentro il carcere telefonini, droga eccetera. Oggi scopriamo con questa indagine che dal 41 bis si comanda”.
“Il 41bis di oggi non è il 41 bis di venti di trent’anni fa. Allora c’è da domandarsi, chi lo ha ridotto così. Chi ha fatto sì che oggi il 41 bis non funziona?” si chiede. “Quello che noi vediamo nel corso delle indagini – ha spiegato – è il 41 bis è sempre più permeabile. Bisognerebbe andare a ritroso e capire di chi è la responsabilità, chi ha autorizzato una serie di concessioni che rendono – di fatto – il carcere duro come un sistema a maglie larghe dove chi è ristretto da anni continua a dettare ordini all’esterno”.
Infine, il procuratore Gratteri si scaglia contro la borghesia connivente con il potere: “Non c’è camorra senza consenso. Il potere mafioso si nutre di consenso; quando sono arrivato qui a Napoli non immaginavo di trovare questo livello di evoluzione della camorra imprenditoriale”.