“Mario non si archivia”, l’iniziativa alla Cgil Napoli e Campania

“Mario non si archivia”. È questo il nome  dell’iniziativa che si è tenuta nella sede della Cgil Napoli e Campania per ricordare Mario Paciolla, cooperante Onu morto in Colombia.

Presentata la campagna contro l’archiviazione del caso Paciolla

L’evento ha preso il via alle 16:00 nella sala “Gianfranco Federico”, un luogo simbolico all’interno della struttura sindacale, che ha ospitato dibattiti e interventi di varie figure chiave. Tra i relatori, Pino e Anna, i genitori di Mario, hanno condiviso ricordi e riflessioni sul loro figlio, sottolineando l’importanza di continuare a cercare la verità sulla sua morte.

Raffaele Paudice, segretario confederale della Cgil Napoli e Campania, ha introdotto l’incontro, mentre personalità come Tina Marinari di Amnesty International Italia e Désirée Klain, portavoce di Articolo 21 Campania, hanno messo in luce le sfide e le problematiche legate ai diritti umani e alla libertà di espressione che la vicenda di Mario ha evidenziato.

Il segretario generale aggiunto della FNSI, Claudio Silvestri, e il vignettista Mauro Biani hanno aggiunto una dimensione sia culturale che mediatica all’evento, discutendo del ruolo dei media nella lotta per la giustizia. Nicola Ricci e Lara Ghiglione, rispettivamente segretario generale e segretaria confederale della Cgil Napoli e Campania, hanno ribadito l’impegno del sindacato nel sostenere le battaglie per la verità e la giustizia.

Al termine dell’incontro, è stato svelato uno striscione sulla facciata della sede con la scritta “Verità e giustizia per Mario Paciolla”, un simbolo del continuo impegno nel non dimenticare e nel perseguire gli ideali di verità e giustizia per cui Mario ha lavorato e vissuto.

Chi era Mario Paciolla

Mario è tragicamente venuto a mancare nel luglio del 2020, in circostanze misteriose, nella città di San Vicente del Caguán, dove era impegnato nel monitoraggio e nella verifica dell’attuazione dell’accordo di pace tra il governo colombiano e le FARC.

Nato a Frattamaggiore, era conosciuto per il suo impegno nel volontariato e nell’attivismo, soprattutto nei campi della pace e dei diritti umani. La sua morte ha sollevato molte questioni e dubbi, portando a richieste internazionali di un’indagine approfondita per chiarire le circostanze e le responsabilità legate al tragico evento.

Un momento di riflessione e ricordo ci sarà anche il 15 luglio alle ore 18,30 a piazza Municipio, a quattro anni dalla morte di Mario.

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