Faida di Fuorigrotta, arrestati il nipote del boss Troncone e il complice per tentato omicidio

Avrebbero tentato di uccidere a colpi di pistola un affiliato al clan Esposito-Iadonisi. In manette sono finiti due giovani, che dovranno rispondere dell’agguato avvenuto lo scorso 24 giugno, in piazza San Vitale, all’angolo con viale Augusto, a Fuorigrotta.

Faida di Fuorigrotta, arrestati il nipote del boss Troncone e il complice

Uno dei due, Alessio Ferrara, 18 anni, è imparentato con il boss Vitale Troncone (estraneo ai fatti). Ferrara compare nelle carte dell’indagine per estorsione sul ras di via Costantino, come nipote del 54enne, senza essere indagato. Il secondo arrestato è Manuel Marino, 27 anni. Entrambi sono assistiti dagli avvocati Nicola Musone e Bruno Carafa e dovranno rispondere di tentato omicidio, porto e detenzione di arma da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso. 

La sparatoria del 24 giugno potrebbe essere il preludio all’agguato fallito del giovedì successivo in via Leopardi e potrebbe rientrare in un “botta e risposta” tra i clan Troncone ed Esposito-Iadonisi, in guerra da aprile scorso. Le ostilità tra i due gruppi criminali sono iniziate il 4 aprile con una sparatoria in piazza Italia, dove era stata ferita per errore Luisa Mangiapia, che stava accompagnando la figlia alle giostre. Da allora si sono susseguiti episodi di ferimenti e “stese”, culminati nell’ultimo agguato che ha rischiato di provocare una strage di innocenti, come dimostra il foro da proiettile nella vetrata della farmacia “Cotroneo”.

L’indagine

Ferrara e Marino sono stati arrestati sulla base delle indagini della sezione “Criminalità organizzata” della Squadra mobile della questura, guidata dal dirigente Giovanni Leuci. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito all’alba di ieri. Secondo le ricostruzioni, due motociclette si sono incrociate tra piazza San Vitale e viale Augusto, quando improvvisamente è stato esploso almeno un proiettile calibro 7,65. Gli indagati sono stati individuati grazie alla testimonianza di un passante, alle immagini della videosorveglianza e alle intercettazioni tecniche. In meno di 15 giorni, i presunti responsabili sono stati identificati e arrestati.

 

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