Ogni giorno, in provincia di Napoli, quattro persone vengono arrestate o denunciate per atti di violenza di genere, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Da gennaio a oggi, il bilancio fornito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli è preoccupante: 964 persone, tra cui 267 arresti in flagranza e 697 denunce a piede libero.
Questi numeri rappresentano non solo statistiche, ma raccontano 964 storie di violenza fisica e psicologica, in cui molte donne si ritrovano intrappolate in una “cella” chiamata casa. Le storie provengono da ogni angolo della provincia, dalle coste torresi e sorrentine fino ai monti del Nolano. Donne di diverse età e ceti sociali accomunate da un’esperienza di violenza che interrompe e condiziona le loro vite.
L’ultimo caso: violenza a Poggioreale
L’episodio più recente è avvenuto a Poggioreale, dove una donna di 37 anni ha trovato il coraggio di denunciare il marito, padre dei suoi tre figli, per anni di maltrattamenti e violenze. Dopo aver sporto denuncia, è scattato il “codice rosso“, un protocollo di emergenza che prevede un intervento immediato delle forze dell’ordine. Durante un servizio di vigilanza nei pressi dell’abitazione, i carabinieri hanno sentito urla provenire dall’interno. Intervenuti rapidamente, hanno trovato l’uomo, un 39enne, in uno stato di forte agitazione, mentre minacciava e aggrediva la moglie davanti ai figli.
Nonostante la presenza dei militari, l’uomo ha continuato a urlare e a distruggere mobili, minacciando di morte la donna. Solo grazie all’intervento di ulteriori pattuglie, i carabinieri sono riusciti a immobilizzarlo e arrestarlo, mettendo al sicuro la donna e i bambini. L’uomo è ora in carcere, dove dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia.
Un impegno costante dei Carabinieri nella lotta alla violenza di genere
Questo caso è solo uno dei tanti che i carabinieri affrontano quotidianamente. L’Arma dei Carabinieri, consapevole della gravità del fenomeno, ha messo al primo posto la difesa delle fasce più deboli della società. Attraverso una rete di iniziative e strumenti, come le “Stanze tutta per sé“, locali dedicati all’ascolto delle vittime in ambienti più accoglienti e riservati, i carabinieri cercano di offrire supporto e sicurezza a chi decide di denunciare.
Dal 2009, a livello nazionale, è attiva una Sezione “Atti persecutori” nell’ambito del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche, che si occupa specificamente di questi crimini. La formazione continua e la specializzazione degli ufficiali e marescialli sono fondamentali per gestire con empatia e professionalità le richieste di aiuto.
Strumenti di supporto per le vittime: Bright Sky e Mobile Angel
Per facilitare la denuncia e il supporto, i Carabinieri hanno sviluppato strumenti innovativi come il “Violenziometro”, una locandina che permette alle vittime di autovalutare la propria situazione e trovare consigli su come agire. Inoltre, l’app Bright Sky, disponibile gratuitamente, offre risorse e supporto a chi subisce violenza domestica, fornendo informazioni sui diversi tipi di violenza e una mappatura dei servizi di supporto disponibili a livello locale e nazionale.
Dal 2022 è in fase di sperimentazione il Mobile Angel, uno smartwatch connesso a un’app dedicata che può inviare richieste di intervento ai Carabinieri. Questo strumento ha aumentato la percezione di sicurezza delle vittime e ha un effetto deterrente verso gli aggressori.
Un problema da affrontare insieme
I dati sui casi di violenza di genere a Napoli e provincia sono allarmanti, ma riflettono anche la crescente fiducia dei cittadini nelle istituzioni e la determinazione delle forze dell’ordine a combattere questa piaga. È fondamentale che le vittime continuino a sentirsi supportate e trovino il coraggio di denunciare, sapendo di poter contare su una rete di protezione e supporto.