Adl 20

Da “Sono io il vostro Cavani” alla fuga in motorino come forma di protesta per un calendario di Serie A a suo dire troppo penalizzante per il Napoli. Vent’anni di cessioni controverse e affermazioni provocatorie, ma anche di presenze continue in Champions League e di uno Scudetto che mancava dal 1990. De Laurentiis per Napoli è stato (ed è ancora) tutto, nel bene e nel male l’autore della migliore pagina sportiva mai raccontata nella  città partenopea A 20 anni esatti dal suo insediamento il ritratto di Adl a Napoli ha tante facce e tante sfumature.

 

Dalla C alla Serie A e l’Avvio del Napoli Soccer

Nella calda estate del 2004, a Napoli si respira un aria non del tutto rosea, le guerre della criminalità organizzata piegano una città messa sotto i riflettori per intere settimane, con Reporter e tv da tutto il mondo ad invadere quella una volta era la terra della Pizza del sole e del mandolino. Anche il Calcio a Napoli ormai è travolto nella nube nera della città e, l’allora presidente della Figc condanna il Napoli Calcio e al fallimento, dovendo ripartire dalla C, la terza serie Italiana, che vedeva per la prima volta da vicino la terza città italiana.

Nelle settimane successive l’imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis rilevò il titolo sportivo dalla curatela fallimentare del tribunale di Napoli e iscrisse la squadra, con la denominazione di Napoli Soccer, al campionato di Serie C. Nel primo anno della nuova presidenza la promozione non arrivò, dato che i partenopei, al terzo posto nel girone, vinsero la semifinale play-off contro la Sanbenedettese, ma persero la finale nel derby contro l’Avellino, ma ci riuscirono al secondo tentativo riportando il Napoli in B nel 2006.

Il Ritorno in Serie A e in Europa

Una volta riacquisita la denominazione originaria di Società Sportiva Calcio Napoli, volutamente non utilizzata nei due campionati di terza serie, nel 2007 il club conseguì l’immediata promozione in Serie A, ritornandovi dopo sei anni di assenza. Il ritorno in A ha subito un dolce sapore con l’ottavo posto e il ritorno dopo tanti anni in europa. Negli anni arriva Mazzarri che riuscì a riportare il Napoli in Champions League facendo riascoltare quelle dolci melodie grazie ai “tre tenori ” Hamsik, Lavezzi e Cavani.

Tanti i traguardi storici quelli raggiunti da Adl negli anni; la prima volta agli ottavi con la sfortunata eliminazione per mano del Chelsea solo ai supplementari, londinesi che saranno campioni d’Europa pochi mesi dopo. E la prima affacciata verso quello scudetto tanto ambito nella stagione 12-13 con il secondo posto.

Benitez e Sarri, internazionalizzazione e spettacolo

Nel 2013 arriva Rafa Benitez e apre a Napoli una nuova fase e una nuova era, arrivano tanti giocatore di spessore e dimensione internazionale dal colpo Higuain a Callejon per passare da Albiol e Reina. La sfortunata eliminazione con 12 punti è ancora adesso una delle ferite scoperte dei tifosi azzurri per un Napoli arrembante in quegli anni vide gli azzurri vincere la quinta Coppa Italia e proseguire i successi nella stagione successiva, con la vittoria della seconda Supercoppa Italian  a.Sulla panchina azzurra giunse dunque Maurizio Sarri, che nel 2015-2016 rese il Napoli campione d’inverno (non succedeva dalla stagione pur non riuscendo a vincere lo scudetto, battuto solo dalla Juventus.[71] Gli azzurri si mantennero stabilmente ai vertici, ottenendo il terzo posto nel 2016-2017] e l’anno successivo laureandosi nuovamente campione d’inverno,, ma anche stavolta la vittoria del titolo andò nuovamente ai bianconeri; al Napoli non bastò totalizzare 91 punti, quota record per una squadra arrivata seconda. Tolti numeri e risultati ciò che rimane del Napoli di Sarri era la bellezza, bellezza di un gioco che entusiasmava e faceva godere creando un certo imbarazzo nelle tifoserie avversarie. I grandi confronti con il Real Madrid, ancora fuori contro i futuri campioni e ancora tanti rimpianti per quello scudetto sognato e toccato con mano e sfuggito a Firenze in un pomeriggio di primavera. Forse un Napoli come quello non lo vedremo mai più sotto un profilo estetico anche se siamo riusciti ancora a gioire e a trovare la strada per il successo, ma quel gruppo li ancora oggi merita giustizia.

Ancelotti, Il Covid, Gattuso e la prima grande crisi

Nel 2020, con Geannaro Gattuso in panchina, gli azzurri conquistarono la sesta Coppa Italia della loro storia, superando la Juventus ai calci di rigore. La stagione successiva, complice una serie di giocatori indisponibili per infortuni e positività al COVID-19 tra dicembre e febbraio, si rivela essere molto complessa per la squadra di Gattuso, che termina quinta, con la Champions a solo un punto di distanza.

L’arrivo di Spalletti e il sogno che diventa realtà

club partenopeo fatica però a mantenere il passo con Inter e Milan e, alla fine, giunge al terzo posto, sufficiente comunque per la Champions League, dietro ai due club di Milano. In Coppa Italia il Napoli crolla invece clamorosamente contro la Fiorentina agli ottavi di finale. In Europa League finisce secondo nel suo girone dietro allo Spartak Mosca ed è quindi costretto a disputare gli spareggi della fase a eliminazione diretta, dove soccombe contro il Barcellona.

Nella stagione successiva il Napoli, allenato dal confermato Spalletti, disputa una stagione impeccabile. Il club raggiunge i quarti di finale per la prima volta nella sua storia, uscendo però contro il Milan, con il risultato complessivo di 2-1 per il club rossonero. L’exploit si ha soprattutto in campionato, in cui la squadra si aggiudica lo scuedetto a trentatré anni di distanza dall’ultima volta con cinque giornate d’anticipo grazie al pareggio per 1-1 sul campo dell’Udinese dopo un torneo trascorso quasi completamente in testa alla classifica.

20 Anni di adl e il nuovo ciclo con Antonio Conte

In questa estate dopo la disastrosa annata della scorsa stagione De Lurentiis ha deciso di mettersi nuovamente in gioco, aprendo un nuovo ciclo con Antonio Conte, tanti sono stati gli investimenti fatta dal presidente per dare a Conte la migliore squadra possibile per ritornare alle zone che ormai il Napoli risiede proprio da quando De Laurentiis è il presidente del Napoli, l’augurio è che questo percorso sia solo ad un traguardo importante, con una meta ancora non programmata verso l’elite del grande calcio

 

 

 

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