editoriale di Francesco Molaro
Esattamente come con la Juve, lo stesso finale. Gli stessi errori. Troppa sicurezza di aver portato a casa uno 0-0 e poi la disattenzione, l’errore di ingenuità. Sarri ci mette lo zampino. Noi non siamo da 0-0 e quando la Roma era ferma sulle gambe non si può dare vigore agli avversari frenando il gioco d’attacco. Dispiace dirlo ma questa sconfitta è anche sua. Sua e di una squadra che troppe volte non chiude prima del tempo una partita dominata soprattutto nella ripresa. Ora sarà durissima. Sarà dura perché nessuno ci regalerà nulla, sarà durissima perché la squadra non è più serena, perché forse a qualcuno la Roma seconda piace di più. Eppure il Napoli ha giocato bene, benissimo nel secondo tempo, con la possibilità di chiuderla in più occasioni. Nel primo tempo la gara è bella ma non ci sono conclusioni degne di nota. La Roma fa molto poco e il Napoli ci prova ma senza grossa convinzione. Eppure Higuain la palla buona l’aveva avuta. La rabbia sale proprio perché nella ripresa le palle giocabili e soprattutto le occasioni ci sono state. Gli azzurri chiudono lo Roma nella propria metacampo ma non si chiude il match. Purtroppo soffriamo Maicon sulla fascia dove avevamo sopraffatto Florenzi. Il finale è un horror. Non si può giocare sotto ritmo. Non sappiamo giocarci e aspettare che arrivi lo 0-0 non è nel nostro dna. Purtroppo come a Torino con la Juve arriva la beffa. Il gol del Naingollan è una stilettata al cuore. Il Napoli esce sconfitto in malo modo e personalmente oggi non salvo nessuno chi per un motivo è chi per un altro. Arrivare secondi è il minimo e farsi superare da una Rometta che è veramente poca cosa sarebbe gravissimo.