Discarica Abusiva Villa Literno Impianto Fotovoltaico

I carabinieri hanno scoperto quasi per caso una maxi-discarica abusiva di rifiuti edili ed amianto a due passi dall’Oasi delle Soglitelle, a Villa Literno. Da un lato i fenicotteri, dall’altro materiale tossico che aveva rialzato il suolo circostante di due metri. Questa mattina, 11 ottobre, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Caserta ha dato così esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Procura di Napoli Nord avente per oggetto un’area di oltre 10mila metri quadri che stava per essere destinata a un impianto fotovoltaico.

Villa Literno, scoperta maxi-discarica di rifiuti tossici durante lavori per impianto fotovoltaico

Il sequestro trae spunto investigativo da un servizio svolto d’iniziativa dai militari del Nucleo Investigativo, insospettiti dalla presenza di un un escavatore in movimento intento all’esecuzione di lavori di livellamento. In quel momento si stavano realizzando lavori per la costruzione di un impianto fotovoltaico affidati a una società greca con sede a Milano. La società che invece aveva assunto l’iniziativa per la produzione di energia elettrica era di Castel Volturno.

Nel corso di una serie di accertamenti, anche alla luce dei documenti forniti dalle ditte interessate al progetto, gli investigatori hanno scoperto la presenza sull’area di rifiuti di diversa natura, nonché l’esistenza di un riempimento di materiale, rispetto ai terreni limitrofi, con un piano di suolo rialzato fino a 2 metri costituto interamente da rifiuti.

Scoperti bitume, guaine, batterie al piombo e amianto

Sono scattate così le indagini della Procura. L’area oggetto della realizzazione dei lavori interessava una superficie, stimabile a vista, di oltre 10 ettari, interamente occupata da un riporto di rifiuti speciali pericolosi e non, costituiti da materiale e rifiuti misti provenienti da attività di costruzione e demolizioni edili di diversa pezzatura, frammisti a plastiche, legno, pezzature di miscele bituminose, guaina bituminosa, batterie al piombo, materiale ferroso e svariati pezzi verosimilmente di cemento amianto, peraltro campionati dal personale ARPAC per le analisi di competenza.

Dal sopralluogo effettuato dall’Arpac, è altrsì emerso che gli sversamenti effettuati in violazione della normativa avevano ad oggetto anche materiale contenente amianto, con evidente pericolo di dispersione anche aerea delle fibre di tale sostanza. L’area, sottoposta al vincolo reale del sequestro anche per il delitto di inquinamento ambientale, è stata affidata in custodia giudiziaria al sindaco di Villa Literno.

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