Napoli. Tira una bruttissima aria nei quartieri a nord di Napoli e nel centro storico. A quattro giorni dall’esecuzione dei due esponenti del clan Vastarella, tra cui il boss Giuseppe, nel quartiere Sanità, stanotte a finire nel mirino di una pistola è stato Walter Mallo, considerato dagli inquirenti a capo del gruppo di fuoco che sta lottando per conquistare il potere tra Miano, la Sanità e Secondigliano.
I nemici giurati dei Mallo, nati da una costola dei Licciardi, sono i Lo Russo di Miano, i cosidetti “Capitoni“. L’arresto di Carlo Lo Russo, avvenuto pochi giorni fa per l’omicidio del pregiudicato Pasquale Izzi, avrebbe dato al gruppo composto da giovanissimi guidati dal ras del rione Don Guanella un motivo in più per tentare la scalata al potere criminale.
Lo scontro con i “Capitoni” risale agli anni passati, quando i Lo Russo, con il sostegno dei Vastarella, “cacciarono” i fedeli di Mallo, scalpitanti, giovani e affamati di soldi, dal rione Sanità. Dopo aver ripiegato nel quartiere Don Guanella, e approfittando dell’indebolimento dei “Capitoni”, il gruppo Mallo deve aver considerato questo il momento giusto per contrattaccare.
In molti hanno paura di Mallo. E che sia a capo di un nuovo clan emergente lo dimostrerebbe anche l’agguato a cui è riuscito a scampare la scorsa notte. Alle prime luci dell’alba, mentre era in auto con un suo amico, lungo la tangenziale, è stato raggiunto da un colpo di pistola all’avambraccio. Il ras della Don Guanella è riuscito però a scappare. Ora le forze dell’ordine temono che il gruppo di fuoco di cui sarebbe a capo non stia a guardare e stia già preparando una controffensiva.
A preoccupare gli inquirenti è l’estrema frammentarietà del quadro della camorra a nord di Napoli. Al momento nell’area di Secondigliano ci sarebbero quattro clan di camorra: Licciardi, Mallo, Vanella Grassi (“i girati”) ed i Lo Russo (indeboliti parecchio da arresti e pentimenti eccellenti). E quelli che preoccupano di più, però, sono proprio al momento i giovanissimi e ribelli del gruppo Mallo.