Marano, rifiuti “fantasma” per far lievitare i guadagni: indagate 35 persone e due società

L’inchiesta ribattezza “rifiuti d’oro” sull’appalto della nettezza urbana che sarebbe stato pilotato, segue due fili molto complessi: Giugliano e Marano. Due ordinanze parallele per certi versi ma distinte per molti dei protagonisti tra amministratori pubblici e intermediari.

Marano, rifiuti “fantasma” per far lievitare i guadagni: indagate 35 persone e due società

A Marano sono indagate 35 persone e due società. Il periodo su cui si sono concentrati gli inquirenti di Napoli Nord è a partire dal 2020, quello relativo all’amministrazione comunale guidata all’epoca dal sindaco Rodolfo Visconti. In questo caso oltre al presunto accordo corrutivo ci sarebbe stata anche la falsificazione dei formulari, con rifiuti fantasma per far lievitare i guadagni.

Per gli investigatori, a monte del sistema di mazzette per i pubblici ufficili, ci sarebbe state condotte vessatorie news confronti della ditta Tekra, per estrometterla e favorire il nuovo cartello d’imprese.

Qui il sistema avrebbe riguardato anche suddivisione della tipologia di rifiuto, come pneumatici o ingombranti per favorire altri imprenditori. Anche per gli indagati dell’inchiesta maranese si attendono gli interrogati del gip, previsti tra il 7 ed il 21 novembre, per le eventuali misure cautelari.

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