“Nessuno meglio di me sa cosa sta provando Antonella, la madre di Arcangelo Correra. Vorrei abbracciarla e piangere assieme a lei”, sono le parole piene di dolore di Anna Elia, madre di Renato Caiafa, il 19enne arrestato per l’omicidio accidentale del giovane Arcangelo Correra.
Napoli, ucciso dal cugino per gioco: parla la mamma di Renato Caiafa
L’intervista a Il Messaggero racconta la tragedia che ha colpito entrambe le famiglie e accende i riflettori sulla difficile situazione dei giovani napoletani esposti alla violenza e alla presenza di armi.
Secondo il racconto di Renato alla madre, la sparatoria sarebbe stata un drammatico incidente: lui e Arcangelo si stavano passando una pistola quando è partito un colpo che ha raggiunto Arcangelo alla fronte. “Mi ha detto: ‘Mamma, vai da Antonella e diglielo che è stato un errore, che non volevo, che non so perché è partito quel colpo’. Mi ha raccontato la scena dello sparo: Arcangelo ha parlato per qualche secondo, ha detto agli amici di non preoccuparsi, fino a quando poi ha perso conoscenza”, racconta Anna Elia. Gli amici lo hanno poi portato in ospedale a bordo di uno scooter, ma non c’è stato nulla da fare.
Anna Elia difende il figlio e racconta il contesto difficile in cui è cresciuto. “È un bravo ragazzo, ha compiuto da poco 19 anni e fa l’aiutante pizzaiolo. Cinque anni fa ha perso il fratello e il padre in pochi mesi”, spiega. Alla domanda se la pistola fosse di Renato, risponde: “Escludo che fosse di sua esclusiva appartenenza. Chi possiede un’arma ha soldi, e mio figlio non ne aveva”.
Nel suo appello, Anna Elia lancia un grido d’aiuto alle istituzioni, chiedendo maggior impegno per la sicurezza dei giovani. “Chiedo allo Stato di fare qualcosa per i figli di Napoli: qui girano troppe armi, sono in tanti a vivere con la pistola addosso. Lo Stato ha rimosso il murale dedicato a mio figlio, ha vinto, ma io vedo ancora tanti ragazzi armati in giro”.