Omicidio di Giulia Tramontano, Impagnatiello condannato all’ergastolo e a 3 mesi di isolamento

Arriva la sentenza per Alessandro Impagnatiello, il barman accusato dell’omicidio della santantimese Giulia Tramontano, uccisa a Senago (Milano), il 27 maggio del 2023. La Corte d’Assise del Tribunale di Milano, presieduta dal magistrato Antonella Bertoja, ha condannato l’ex compagno della donna all’ergastolo.

Omicidio di Giulia, ergastolo per Impagnatiello

 

La decisione dei giudici milanesi arriva simbolicamente il 25 novembre, data internazionale contro la violenza sulle donne. Impagnatiello rispondeva di tre reati: omicidio, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. La Corte d’Assise ha così condannato il barman 29enne al “fine pena mai”. Dovrà scontare il resto della sua vita in carcere. È stata così accolta la richiesta formulata dal pm Alessia Menegazzo. In più il killer di Giulia sarà costretto a restare 3 mesi in isolamento diurno.

“L’omicidio del 27 maggio è solo l’epilogo drammatico di un piano omicidiario iniziato molti mesi prima“, aveva sottolineato la Menegazzo in uno dei passaggi della requisitoria, parlando di un “progetto mortale a lungo premeditato” per uccidere la compagna Giulia. “L’imputato – affermò la pubblica accusa – programmava da mesi l’omicidio, tentando di eliminare madre e figlio con la somministrazione di veleno”.

Il commento dei familiari

 

“L’idea è quella di mantenere vivo il ricordo di Giulia – commenta Chiara, la sorella, dopo la lettura della sentenza -. Col tempo costruiremo qualcosa per aiutare le altre persone. Per voi, però, quella che è una donna uccisa, per noi è parte della famiglia. È ancora il motivo per cui non festeggiamo il motivo e per cui non abbiamo una vita. Resterà esempio di coraggio e determinazione per l’Italia”.

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