Armando Palma, 51 anni, conosciuto come “Armanduccio 29“, è stato assolto definitivamente dalla Corte d’Appello di Napoli, prima sezione penale, dall’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’uomo era accusato di aver commesso il reato per agevolare il clan Mallardo ai danni di un carabiniere, in relazione a lavori edili su un terreno di proprietà della vittima.
Giugliano, estorsione ad un carabiniere : assoluzione bis per “Armanduccio 29”
Palma era stato inizialmente arrestato con l’accusa di aver imposto, insieme ad altri esponenti del clan, il pagamento di una tangente per consentire il proseguimento dei lavori. La denuncia del militare dell’Arma e le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Filippo Caracallo, che aveva indicato Palma come co-autore del reato, avevano portato all’incriminazione del 51enne. Difeso dall’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, Palma era stato scarcerato dall’ottava sezione del Tribunale del Riesame di Napoli e successivamente assolto in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli.
Il pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia aveva però presentato appello, contestando la sentenza e ritenendo credibili sia il carabiniere che il collaboratore di giustizia. Quest’ultimo, infatti, aveva riconosciuto Palma in un album fotografico come uno degli esattori del clan che avevano imposto il pagamento della tangente. La Corte d’Appello ha però confermato l’assoluzione, stabilendo che Palma non ha commesso il fatto. Anche in secondo grado, le dichiarazioni dei testimoni non sono state ritenute sufficientemente e credibili per sostenere l’accusa.