Napoli. Raffaele morto a 29 anni dopo intervento per dimagrire: condannato il chirurgo

Raffaele morto a 29 anni dopo intervento per dimagrire: condannato il chirurgo

Il Tribunale di Nola ha condannato a due anni di carcere il chirurgo bariatrico Stefano Cristiano per la morte di Raffaele Arcella, il 29enne di Caivano deceduto poco dopo un intervento di chirurgia bariatrica eseguito nel 2019 presso la Clinica Trusso di Ottaviano.

Napoli. Raffaele morto a 29 anni dopo intervento per dimagrire: condannato il chirurgo

La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Alessandra Zingale, che ha anche disposto il risarcimento danni da liquidarsi in sede civile a favore degli eredi di Arcella, difesi dall’avvocato Fernando Maria Pellino. Arcella, che aveva deciso di sottoporsi a un intervento per perdere peso, è morto pochi giorni dopo l’operazione di bypass gastrico, una procedura che il chirurgo accusato di colpa medica aveva eseguito senza successo.

La tragedia di Raffaele Arcella avvenne nel febbraio 2019. Il bypass gastrico, una procedura comunemente utilizzata per il trattamento dell’obesità grave, avrebbe dovuto migliorare la sua qualità di vita, ma le complicazioni post-operatorie portarono al suo decesso a distanza di pochi giorni. Dall’autopsia è emerso che nell’addome di Arcella era stata lasciata l’estremità di una sonda di calibrazione gastrica, strumento che viene utilizzato nel tipo di intervento a cui era stato sottoposto nella clinica Trusso. Nel corso del processo è stato inoltre dimostrato che, nonostante i sintomi di una infezione in corso, non era stata effettuata una tac con mezzo di contrasto, esame che avrebbe rivelato la presenza del corpo estraneo nell’addome.

Dopo un’accurata indagine, il tribunale di Nola ha ritenuto il medico responsabile per la morte di Arcella, condannandolo a due anni di carcere. La sentenza ha sollevato una forte emozione nei familiari della vittima, che da anni chiedevano giustizia per la perdita del loro congiunto.

chi è il medico

La condanna del medico non si limita al caso di Raffaele Arcella. Stefano Cristiano è infatti coinvolto anche in altre due cause legate a colpa medica. In particolare, è sotto processo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per la morte di Francesco Di Vilio, un 69enne di Santa Maria Capua Vetere deceduto dopo essere stato operato allo stomaco dallo stesso chirurgo, e per le lesioni gravi subite da Angela Iannotta, una 30enne che, dopo essersi sottoposta a un intervento simile per dimagrire, ha rischiato la vita e ha subito un lungo calvario medico.

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