Napoli, da giugno off limits la tomba di Leopardi: il parco riaprirà forse a fine febbraio

Rimarranno delusi i tanti telespettatori della serie “Leopardi – il poeta dell’infinito” desiderosi di visitare la tomba dello scrittore sepolto a Napoli. Il monumento funebre, infatti, eretto nel 1939, all’interno del parco Vergiliano di Piedigrotta, risulta off limits dallo scorso giugno, cioè da quando il Ministero dei Beni Culturali ne ha disposto la chiusura per motivi di agibilità e sicurezza.

Napoli, da giugno off limits la tomba di Leopardi: il parco forse riapre a febbraio

 

“Riapriremo a fine febbraio – hanno annunciato a Teleclubitalia dal parco Vergiliano -. I lavori dovrebbero finire per quella data”. Della chiusura si è occupato Agostino Ingenito, presidente dell’associazione “Leopardi e Napoli, legame indissolubile”, che denunciò nel mese di giugno 2024 la scarna comunicazione, affidata a un foglio A4 affisso all’ingresso, con cui il Ministero annunciò la decisione di interdire l’accesso dei visitatori al Parco Vergiliano. “Ho scoperto che i lavori di sistemazione e manutenzione sono oggetto di una diatriba tra il comune la Sovrintendenza – ha spiegato Ingenito ai nostri microfoni -. Tra i tanti paradossi di questa città, abbiamo appreso che ci sono i fondi ma i lavori non sono stati attribuiti a uno dei due enti competenti e per questo si sono fermati più volte”.

Ingenito, nel corso della puntata che “Campania Oggi” ha dedicato all’argomento, ha anche approfondito il tema della sepoltura di Leopardi, le cui spoglie in realtà sarebbero finite in un fossa comune e non all’interno del sepolcro di Piedigrotta. “Il lavoro del professore Carlo Di Lieto dell’Università Suor Orsola Benincasa sul soggiorno del poeta a Napoli ha confutato questa ricostruzione – spiega il Presidente del centro Studi -. Era impossibile con i decreti di polizia borbonica dell’epoca, quando infestava l’epidemia di colera, che lo scrittore avesse una normale sepoltura con tanto di funerali come descritto impropriamente dall’amico Antonio Ranieri. I resti conservati nel monumento non sono di Leopardi. Già all’atto della ricognizione della salma, ci furono diverse anomalie: non c’era la testa e fu ritrovato solo un femore non compatibile con la statura dell’artista”.

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