Agguato a colpi di pistola a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli. Nella serata di ieri, giovedì 9 gennaio, intorno alle 20:30, Enrico Capozzi, 36 anni, è stato colpito dai killer al Parco Merola di Ponticelli. L’uomo è deceduto durante il trasporto all’Ospedale del Mare, situato nello stesso quartiere partenopeo.
Napoli, Enrico Capozzi ucciso a colpi di pistola: parenti sfasciano pronto soccorso
Sulla vicenda stanno indagando gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dal primo dirigente Giovanni Leuci. Al momento, non emergono ipotesi ufficiali da parte delle autorità investigative, che stanno cercando di fare luce sulla dinamica, le responsabilità e la matrice dell’agguato. La vittima aveva precedenti per associazione camorristica. Tra l’ipotesi, anche quella una vendetta nei confronti di un vecchio clan, un tempo egemone nell’area est della città.
Dopo la notizia del decesso, i familiari della vittima avrebbero reagito con violenza, mettendo a soqquadro i locali sanitari del pronto soccorso. L’episodio è stato denunciato dall’Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che ha riferito di momenti di grande paura per il personale medico. Gli operatori, spaventati, si sono barricati all’interno dei locali fino all’arrivo delle forze dell’ordine, che hanno riportato la calma nella struttura sanitaria.
L’Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate ha espresso indignazione per l’accaduto, sottolineando come si tratti della quinta aggressione registrata dall’inizio dell’anno nei presidi sanitari di Napoli e provincia. “A noi personale sanitario non interessano le dinamiche che hanno portato a questo agguato, né tantomeno interessa conoscere i responsabili o la matrice,” si legge in una nota dell’associazione. “Ci preoccupa che ancora una volta i locali di un pronto soccorso siano stati teatro di violenza, un trauma che resterà impresso nella mente di chi ogni giorno lavora per garantire la salute.”
Le indagini in corso
Nel frattempo, le forze dell’ordine continuano a lavorare per ricostruire quanto accaduto al Parco Merola e individuare i responsabili dell’agguato. L’area è stata transennata per consentire i rilievi tecnici, e gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza.