Si trova agli arresti domiciliari l’insegnante di sostegno dell’istituto Salvati di Castellammare di Stabia accusata di aver abusato di alcuni bambini della scuola. La docente di 40 anni dovrà ora difendersi dall’accusa di violenza sessuale. Emergono col passare delle ore racconti e retroscena sui maltrattamenti e sulle violenze commesse ai danni dei ragazzini, tra cui l’induzione a compiere atti sessuali.
Castellammare, le chat hot della prof che abusava dei ragazzini: “Quando l’avete fatto la prima volta?”
Sui social, già prima dell’apertura ufficiale dell’inchiesta da parte della Procura di Torre Annunziata, già circolavano indiscrezioni e screenshot di conversazioni private a sfondo sessuale che incastravano l’insegnante. Le molestie sarebbero cominciate dal 2023, nella ricostruzione dei fatti la docente avrebbe invitato ripetutamente alcuni studenti nella sala informatica, ribattezzata “la saletta”. Qui avrebbe mostrato video pornografici, fatto domande invadenti e avrebbe spinto i ragazzini a compiere atti sessuali tra loro.
La stessa professoressa avrebbe abusato di uno dei sei studenti vittime delle sue attenzioni. Il tutto sarebbe proseguito anche al di fuori delle mura scolastiche, via WhatsApp e Instagram. Proprio le conversazioni in chat sono state l’arma utilizzata dai genitori dei ragazzini per denunciare la donna ai carabinieri. Adesso resta da chiarire come sia stato possibile che per un anno la 40enne abbia potuto agire indisturbata senza che nessuno, tra dirigente e colleghi, potesse accorgersi di quanto avvenisse nella “saletta” dell’orrore. Domani la docente indagata dovrà presentarsi davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia per la convalida della misura cautelare.
Le frasi
Tra le frasi che sarebbe state pronunciate o scritte via chat dalla 40enne ci sarebbero alcune davvero di carattere intimo e personale del tipo “quando avete dato il primo bacio”, “quando avete fatto sesso la prima volta”, “quale musica vi piace mettere mentre sc***te” ed altre in cui si sarebbe vantata delle sue esperienze sessuali e raccontando delle sue preferenzeo che le piacevano i preservativi alla frutta. Sempre utilizzando un linguaggio scurrile e volgare.